Difesa, i controlli all’acqua di rose sulla gestione del Circolo Ufficiali e quei bilanci tenuti rigorosamente segreti: e la trasparenza?
Tra poco più di un mese, il Circolo Ufficiali delle Forze Armate chiuderà i battenti per importanti lavori di restauro e risistemazione degli storici locali dedicati. Ma già a settembre sarà “più bello e più superbo che pria”, come commenterebbe Ettore Petrolini.
Già, peccato che i bilanci del CUFA continuino a restare segreti. E la trasparenza a cui dovrebbero essere soggette tutte le amministrazioni statali? Non pervenuta. Anzi: la gestione del Circolo continua ad restare avvolta nella riservatezza più assoluta.
E sì che di motivi per fare chiarezza sulle entrate, le uscite, l’esistenza di eventuali fornitori “privilegiati” e sui controlli circa l’utilizzo effettivo delle derrate alimentari acquistate, software contabili comprati e mai usati, ce ne sarebbero a josa; visti e considerati i precedenti denunciati a suo tempo da Sassate e mai smentiti da chi avrebbe il dovere di vigilare (Ministro e CSMD).
Ce ne dobbiamo fare una ragione? È possibile, ma del tutto irregolare. Perché le poche cifre che filtrano in maniera ufficiosa, non sono rassicuranti. Come sono stati utilizzati i presunti utili di esercizio degli ultimi anni? E come mai nel 2022 questi presunti utili sono miseramente crollati? Mistero.
Così, per ora, in attesa che i lavori di restauro portino anche un po’ di trasparenza nei conti del CUFA, buon divertimento a chi potrà sollazzarsi in questi giorni con “Musica e Sapori” e “JazzFranceBlues”, uniche cose molto reclamizzate dalla Direzione.10