Difesa, la Marina introduce il termine “partner”al posto di “coniuge/consorte” ed evita il ricorso a “compagno/a”
Farà pure storcere il naso ai nemici degli anglicismi, ma la decisione del CSM della Marina, ammiraglio Enrico Credendino, di introdurre il termine neutro di “partner” nell’impossibilità di usare quelli di “coniuge” o “consorte” (ed evitando così il ricorso a “compagno/a”), appare molto opportuna. E meritoria, perché risolve brillantemente le ipocrite dispute sulle denominazioni di genere e le pressioni targate LBGT.
Il 7 settembre, Credendino ha deciso di tagliare la testa al toro ed ha firmato una disposizione spedita a tutti gli uffici della forza armata.
La pubblichiamo integralmente qui sotto, nella speranza che ora l’esempio della Marina Militare, possa essere imitato anche dalle altre FFAA, stroncando sul nascere eventuali polemiche e strumentalizzazioni fasulle.