C’è un generale, ma non un generale qualsiasi, un generale di corpo d’armata, che ha istaurato una singolare forma di protesta nei confronti dei suoi superiori: in occasione di eventi ufficiali, indossa la sua bella divisa con tanto di spalline con le tre stelle, ma senza distintivi e nastrini. Lo ha fatto perfino -come Sassate può documentare, grazie alle foto tratte dal sito del Quirinale- scortando il 22 aprile scorso, ad Acerra, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Cioè chi presiede oltretutto il Consiglio Supremo di Difesa.

Si chiama Giuseppenicola Tota, 62 anni appena compiuti, comandante delle Forze Operative Sud a Napoli e già al vertice di quelle Terrestri di Supporto a Verona.

Con chi ce l’ha (e soprattutto perché) ha scelto questa sconcertante “contestazione”? È una protesta nei confronti del capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Pietro Serino? O addirittura verso il ministro Lorenzo Guerini e il capo di Stato Maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone?
Qualcuno, in via XX Settembre, dice di sì. E aggiunge che Tota, a meno di un anno dal collocamento in ausiliaria, aspirava ad un incarico di prestigio, che non è arrivato. Forse addirittura al comando del COVI, il comando operativo di vertice interforze, assegnato invece al generale Francesco Paolo Figliuolo. Qualcun altro, aggiunge che -bruciato nell’incarico dal Commissario anti-COVID- il “generale contestatore a tre stelle” aspirasse almeno al Comando NATO di Brunssum, che gli avrebbe portato in dote anche la quarta. Ma anche lì, niente da fare.
Malignità? Può darsi. Resta il fatto che Tota continua da settimane e settimane a indossare una divisa “fuori ordinanza” senza che nessuno (Cavo Dragone o Serino) si decida ad intervenire.
Se ai vertici delle Forze Armate sembra normale…