DIFESA, l’inquietante silenzio che avvolge le imprese di Superciuk, l’ineffabile generale quirinalizio Del Col
Il ritrovo preferito è un ristorante di via Sicilia, a due passi da via Veneto, che oltre ad ottimi piatti di carne toscana selezionata, offre anche una sala riservata e insonorizzata dove i cellulari non hanno campo. Quindi, al riparo dalle intercettazioni, comprese le temutissime ambientali.
I frequentatori abituali dei pranzi e delle cene che si organizzano in questa “comfort room” sono tutti ex-parlamentari del Pd specializzati sui temi della Difesa: l’ex-ministra Roberta Pinotti, il consigliere del presidente Mattarella per i problemi militari, Francesco Saverio Garofani, il presidente della Fondazione MEDOR di Leonardo (anche lui ex-ministro e sottosegretario) Marco Minniti, il già presidente della delegazione presso l’Assemblea Parlamentare della NATO, Andrea Manciulli e perfino la direttrice del DIS, Elisabetta Belloni (anche se negli ultimi tempi meloniani le sue presenze si sono diradate).
Ma il vero “deus ex-machina di questi incontri conviviali (si fa per dire) è lui, Superciuk, il generale di divisione (come sempre accade al momento della “trombatura”, la terza stella gli è stata conferita solo al momento del collocamento in ausiliaria) Stefano Del Col, un tempo alla guida dell’UNIFIL in Libano ed ora “braccio sinistro” di Garofani al Consiglio Supremo di Difesa, da dove cerca di incidere su tutte le nomine più importanti di competenza del ministro Guido Crosetto.
Come ad esempio quella del suo vecchio amico Carmine Masiello (che l’ha ospitato spesso a cena a casa sua) a capo di stato maggiore dell’Esercito. Superciuk ha tentato di inserire nella sua rete anche i direttori di AISI (Bruno Valensise) e AISE (Gianni Caravelli), ottenendo però solo cortesi quanti fermi rifiuti, perché è notoria la riservatezza e l’affidabilità’ Istituzionale di entrambi.
Del Col, attualmente, ha comunque due sogni nel cassetto: impedire la nomina del generale Luciano Portolano, che odia, come CHOD non appena l’ammiraglio Cavo Dragone partirà per Bruxelles per assumere la guida delle forze armate della NATO; e, personalmente, sostituire il generale dell’Aeronautica Gianni Candotti come Consigliere di Mattarella per gli Affari Militari (“l’ha fatto in ausiliaria per tanti anni Mosca Moschini, perché non posso farlo anche io?” va dicendo in giro per i corridoi del Quirinale, tra una critica e l’altra contro Candotti).
Superciuk e’ insomma una vera macchina da guerra a sostegno del “brain trust” del Pd di cui sopra, soprattutto in tema di promozioni ai vertici delle FFAA. Convoca sul Colle o incontra fuori del palazzo decine di aspiranti a questo o a quell’incarico, poi trasferisce al pigro Garofani tutte le indicazioni per riuscire a sistemare i protetti del Nazareno.
Per lui, elezioni del 25 Settembre del 2022, con la vittoria del centrodestra e l’insediamento del governo Meloni, sono state solo un incidente di percorso e tali devono restare. Così, tra un brindisi e l’altro, Superciuk sta trasformando certe stanze ovattate del Quirinale, alle spalle dell’ignaro Mattarella, in un gigantesco ufficio di collocamento a una, due, tre e perfino quattro stelle….E tutti zitti.