Difesa: l’ultima raffica di “encomi solenni” sparata dal generale Serino prima di andarsene influirà sulle promozioni durante il mandato di Masiello?
Il generale De Gaulle, a chi gli sollecitava l’eliminazione di tutti i cretini, rispose lapidario: “vasto programma”.
La battuta sarà tornata alla mente anche del nuovo CSM dell’Esercito, Carmine Masiello. Non certo per un’analoga eliminazione dei cretini, ma semplicemente per quanto riguarda i danni lasciatigli in eredità dal suo predecessore, il generale Pietro Serino.
Il più grave è rappresentato dalle conseguenze, nelle carriere degli ufficiali della forza armata, di una vera e propria pioggia di “encomi solenni” elargiti a “fedelissimi” e soci sostenitori durante il suo mandato. Di solito, ne faceva al massimo uno o due al mese. Alla viglia del pensionamento, sono diventati all’improvviso alcune decine (corre voce siano stati addirittura una trentina).
E il fatto più sconcertante è che, tanto per fare un esempio, il riconoscimento ha riguardato interi nuclei familiari con marito (generale) e moglie (tenente colonnello, senza aver neppure fatto l’Accademia). Ma tu guarda a volte la combinazione.
Ora, l’”encomio solenne” non è propriamente un segno di stima di semplice routine. Perché l’ordinamento militare prevede che sia assegnato per “atti eccezionali…affinché tutti ne traggano esempio”.
Non solo: finisce in bella vista nelle note caratteristiche e consente (qui sta il punto dolente) di scavalcare il collega che ne è privo in sede di promozione al grado superiore.
Ecco perché, ora, toccherà al generale Masiello cercare di porre un qualche correttivo a questa ingiustificata pioggia di “encomi solenni” che sta provocando più di un malumore all’interno dei gradi alti e medio-alti dell’Esercito.