Difesa: la Marina “scippata” di due FREMM, destinate all’Egitto, alla faccia della famiglia Regeni; la politica estera italiana nelle mani di FINCANTIERI ed ENI
Nel silenzio più assoluto del governo, di un Parlamento distratto e di media compiacenti e ipocriti, capaci soltanto di gridare “verità per Giulio Regeni”, stiamo armando l’Egitto con due Fremm “scippate” alla nostra Marina.
Non bastavano gli F 35 B a decollo verticale da dividere con l’Aeronautica. Macché. C’è di peggio, molto peggio. E se non fosse per il bravo giornalista d’inchiesta Alessandro Da Rold de “La Verità”, che ha squarciato il velo intorno ad una vicenda vergognosa, chissà quando se ne sarebbe saputo qualcosa.
La storia è questa. Fincantieri sta vendendo all’Egitto le ultime due modernissime fregate europee multimissione delle 10 costruite per la Marina: la “Enrico Bianchi” e la “Spartaco Schergat”, intitolate agli eroici sottufficiali che insieme alle medaglie d’oro Luigi Durand de la Penne e Antonio Marceglia furono protagonisti dell’impresa di Alessandria d’Egitto (che destino…).
Un affare da 1,2 miliardi di euro, che rappresenta la scandalosa contropartita per i diritti di sfruttamento del giacimento di gas di Zohr da parte dell’Eni. La politica estera e della difesa italiana, insomma, non la fa più neppure Leonardo. Se ne occupano direttamente l’Eni e la sempre più potente Fincantieri. Una bella soddisfazione per il governo giallorosso, tutto preso dalle liti su prescrizione e compagnia bella.
Basti pensare che – come appunto rivelato da “La Verita”- il premier Giuseppe Conte aveva delegato la conclusione della vicenda al suo consigliere militare, l’ammiraglio Carlo Massagli (l’alto ufficiale che voleva a tutti i costi capo di Stato Maggiore della Marina al posto del ben più stimato Giuseppe Cavo Dragone). Bene, sapete quando Massagli aveva fissato a Palazzo Chigi la riunione decisiva per la cessione delle Fremm all’Egitto? Proprio alla vigilia dell’anniversario del rapimento di Giulio Regeni.
La riunione era poi stata annullata all’ultimo momento per evitare di far travolgere il governo dalle inevitabili polemiche, visto l’atteggiamento ostruzionistico dell’Egitto nel far luce su quell’oscuro omicidio opera dei servizi segreti del Cairo. E adesso, in cambio del gas, gli vendiamo per premio due Fremm. Complimenti (anche da parte del suo alleato russo, che potrà prendere visione delle nostre tecnologie militari senza bisogno di spie). E alla faccia della famiglia Regeni.