Difesa, quell’Intendenza che continua a fare il bello e il cattivo tempo, fregandosene del MEPA e favorendo gli amici degli amici
Napoleone Bonaparte era stato folgorante: “l’intendence suivra”, l’intendenza seguirà. Voleva essere – come spiega molto bene Rocco Olita sul suo blog – una forma di incoraggiamento per quei generali tentati dal frenarsi, nelle imprese militari, a causa delle difficoltà logistiche. Esattamente ciò che sta accadendo allo Stato Maggiore della Difesa. Dove sono cambiati i vertici, non le abitudini.
Proprio perché l’Intendenza, i cui responsabili sono invece graniticamente rimasti gli stessi, non ci pensa proprio ad abbandonare certi meccanismi ai limiti del codice penale.
Così, mentre nei corridoi del Palazzo di via XX Settembre continua a spargersi il profumo di una lavanda alpina di mediocre qualità, circolano con insistenza voci e indiscrezioni su acquisti a trattativa diretta, aggirando il vincolo del MEPA, per di più utilizzando sempre gli stessi fornitori.
E non fornitori al di sopra di ogni sospetto, ma veri e propri “amici degli amici”, sempre disponibili anche a lavoretti extra, a vantaggio delle necessità degli alloggi privati di qualche tre o quattro stelle. Le segnalazioni stanno diventando troppe. Sarà il caso che qualcuno si dia una mossa. Prima che qualcuna di queste finisca a piazzale Clodio. E magari arrivino i carabinieri.
LA SASSATA

AUTORITÀ PORTUALI: il fallimento di Salvini e Rixi, capaci solo di commissariamenti (privilegiando per di più PD e incompetenti)

Farnesina in subbuglio per la figuraccia dell’ambasciatore Toschi che non ha avvisato gli italiani di Doha della rappresaglia iraniana
