Difesa, la “cordata” Mosca Moschini-Moncada-Graziano e lo “spezzatino” di Leonardo: è allarme rosso per il governo giallo-verde (2)
Il campanello d’allarme per le “grandi manovre” sulle quali sta lavorando il capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano, non riguarda solo le nomine che dovrà proporre la neo-ministra Elisabetta Trenta (vedi). C’è di più, molto di più.
Per esempio, il futuro assetto di Leonardo, un tempo fiore all’occhiello dell’industria italiana nel mondo ed ora molto appassito grazie alle disastrose gestioni di Moretti e Profumo. E se il nuovo governo giallo-verde non farà in modo di metterlo in cima alla lista degli interventi urgenti, il famigerato “spezzatino” dell’ex-Finmeccanica sarà bello che cucinato e pronto per essere servito sul mercato. Per la gioia dei nostri “competitor” statunitensi ed europei.
Qualcuno proverà ad obiettare: ma che c’entra il generale Graziano con il futuro assetto di Leonardo? C’entra, c’entra. “Sassate” l’aveva spiegato già a maggio dell’anno scorso, in coincidenza con l’arrivo, in piazza Monte Grappa, dell’ineffabile Profumo come nuovo amministratore delegato.
Perché si dà il caso che l’obiettivo dello “spezzatino” fosse sia il mandato del vecchio governo all’ex-banchiere MPS (velo pietoso), che il desiderio nascosto di alcuni potentissimi (con la minuscola, eh) protagonisti istituzionali e non del panorama italiano.
Per esempio il segretario del Consiglio Supremo di Difesa, l’ex-consigliere militare del Quirinale, Rolando Mosca Moschini (il generale che a 75 anni ancora pretendeva di mettersi in divisa), appunto Graziano e soprattutto il loro fraterno amico Ignazio Moncada (vedi qui e qui). Quest’ultimo, attivissimo nell’intrecciare rapporti in Italia e all’estero, grazie alla sua IDA Capital, è diventato un po’ lo stratega dello “spezzatino”.
E nei suoi innumerevoli appuntamenti al St. Regis (per fare fronte a tutti i questuanti, riceve non più solo il mercoledì, ma anche il giovedì), spiega nei dettagli quale dovrà essere il futuro dell’ex-Finmeccanica: industria aeronautica da sacrificare a vantaggio degli USA e potenziamento di quella marittima, sviluppando ulteriormente la partnership di Fincantieri con i francesi.
Qualcuno li fermi. E il nuovo governo faccia presto a liquidare Profumo. C’è un eccellente manager interno, Mariani, che non aspetta altro che di poter rilanciare Leonardo. Se davvero nelle prossime nomine dell’esecutivo conterà il merito e non le pratiche lottizzatorie, il nuovo AD è già bello che pronto in piazza Monte Grappa.