Difesa: Pinotti-Pinocchia prima irretisce e poi blandisce i sindacati del personale civile
Memore della regola militare di non aprire mai due fronti contemporaneamente, la ministra Pinotti-Pinocchia liquida i malumori del personale civile con qualche concessione e si concentra sull’iter parlamentare del ddl applicativo del Libro Bianco.
E ai tremebondi sindacati non pare vero di poter parlare addirittura di giornata e risultati “storici”. Naturalmente non è vero, ma sufficiente per spingere anche la ministra a sproloquiare sull’importanza del traguardo raggiunto. Lei, comunque, si è ben guardata dal partecipare all’incontro decisivo. Il rischio di metterci la faccia, non l’ha voluto correre, preferendo invocare altri “improrogabili impegni”.
Come al solito, è toccato al sottosegretario Domenico Rossi comunicare l’entità delle concessioni ai rappresentanti dei lavoratori civili della Difesa. Così, se poi gli impegni non dovessero essere mantenuti (è già accaduto per la presentazione preventiva ai sindacati del ddl applicativo), Pinotti-Pinocchia potrà sempre dire che c’è stato un equivoco e che lei non ha colpe di sorta.
L’accordo, comunque, prevede l’istituzione di un Fondo integrativo per il trattamento economico accessorio, il riconoscimento professionale di carriera attraverso la progressione tra le aree funzionali e l’imminente emanazione della tabella di equiparazione tra gradi militari e qualifiche funzionali del personale civile. Il tutto, senza alcuna indicazione precisa sui tempi dell’entrata in vigore di questi risultati “storici”.
Silenzio di tomba, invece, su altre questioni cruciali relative alle politiche retributive, alla difesa e al rilancio degli stabilimenti e degli arsenali, alla formazione degli operai di nuova generazione.
Ma ai sindacati va bene così e allora tutti felici e contenti fino a quando i lavoratori civili si renderanno conto di essere stati presi in giro. Dai politici e dai loro sindacati. Auguri.