Come abbiamo già ampiamente detto, la Legge n.46 del 2022 rappresenta una svolta epocale in termini di sindacati militari per il personale con le stellette.
Gli sforzi fatti fino ad ora da tutte le componenti tecniche della Difesa hanno portato a dare avvio alle nascenti sigle sindacali e a poter permettere che queste possano iniziare il loro cammino e strutturarsi, al fine di poter rendere più agevole la tutela degli interessi dei propri iscritti.
Manca però un pezzo fondamentale, utile a dare l’ultimo sprint e consentire alle associazioni di operare a tutto tondo. Ci riferiamo ai contributi sindacali che i tesserati dovranno pagare per sostenere il proprio sindacato.
La Legge n.46, all’art.7 comma 2 recita che “Per la corresponsione del contributo sindacale, i militari rilasciano delega, esente dall’imposta di bollo e dalla registrazione, a favore dell’associazione professionale a carattere sindacale tra militari alla quale aderiscono, per la riscossione di una quota mensile della retribuzione, nella misura stabilita dai competenti organi statutari”; lo stesso disposto legislativo all’art.13 comma 3 stabilisce che “Ai fini della consistenza associativa, sono conteggiate esclusivamente le deleghe per un contributo sindacale non inferiore allo 0,5 per cento dello stipendio”.
Il Decreto del Ministro della Difesa, emanato in data 22 luglio 2022, all’art. 3, specifica che le sigle sindacali devono indicare l’importo della trattenuta sindacale, in misura fissa ovvero in misura percentuale con l’indicazione delle voci della retribuzione o del trattamento pensionistico da considerare, al netto delle ritenute fiscali e contributive, ai fini del calcolo, precisando se la trattenuta deve essere applicata su 12 o 13 mensilità.
L’Amministrazione Difesa, in data 25 novembre 2022, ha disposto le modalità per la richiesta, da parte delle sigle sindacali, del codice meccanografico a NoiPa, utile a permettere il prelevamento delle quote sindacali nei cedolini paga del personale iscritto ai sodalizi. Inoltre, ha espressamente indicato che le sigle sindacali “devono comunicare le voci stipendiali sulle quali applicare la trattenuta stipendiale per il tesseramento”.
Tale procedimento non trova applicazione da parte di NoiPa, poiché, in risposta alla richiesta inoltrata, dichiara di non essere in possesso di alcuni dati stipendiali utili a poter effettuare i calcoli come le sigle sindacali richiedono.
A questo si aggiunge la mancata specifica, da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica, delle voci stipendiali sulle quali applicare le trattenute necessarie ai fini della quantificazione delle tessere. In soldoni: se il Dipartimento della Funzione Pubblica non determina l’ammontare (o le voci stipendiali esatte) del contributo sindacale si rischia che le deleghe stipulate con gli iscritti non sono utili ai fini della quantificazione.
Pertanto, da un lato NoiPa applica la massima ritenuta sindacale non considerando minimamente la Legge n.46, il relativo decreto discendente e la volontà delle sigle sindacali; dall’altro la Funzione Pubblica non determina l’esatto ammontare. In Pratica siamo in un vicolo cieco.
Per uscire da questa impasse serve un intervento, urgente, del Ministro Crosetto che, interfacciandosi con il Ministro dell’Economia Giorgetti e della Funzione Pubblica Zangrillo, permetta ai tecnici della Difesa di giungere ad una soluzione concreta insieme ai paritetici del Dipartimento della Funzione Pubblica, al fine di chiarire una volta per tutte le voci stipendiali sulle quali applicare le trattenute e con i tecnici del NoiPa per comprendere come applicare la soluzione presa nei cedolini paga del personale.
Ministro Crosetto, lei ha già sollecitato il colllega Zangrillo e siamo certi che è determinato nel voler dare avvio alle sigle sindacali militari come sta dimostrando giornalmente: porti a casa il risultato con un ultimo sforzo!
