DIFESA, una Sassata messa on line e subito ritirata scatena l’inferno in via XX Settembre e dintorni: ora speriamo che serva a fare pulizia…
Caos in vari Palazzi dopo l’articolo di Sassate di giovedì, che ha girato ovunque anche se lo avevamo rimosso. Mai una Sassata ha avuto più risalto di quella sulle manovre alle spalle del Ministro Guido Crosetto. Mai nella nostra storia.
Anche se è stato on line pochi maledetti minuti (per alcuni, benedetti per altri), grazie a chi lo ha salvato ha continuato a girare vorticosamente. Come hanno girato e stanno girando vorticosamente alcune appendici su alcune delle persone citate.
In pochi secondi, infatti, è arrivato sul tavolo del capo di SME, Carmine Masiello, che immediatamente lo ha girato indovinate a chi? Al Ministro? No. Al CHOD Cavo Dragone? Ma va… Al capo di gabinetto, Iannucci? Ma non scherzate.
È subito arrivato al Quirinale, al consigliere per gli Affari del Consiglio Supremo di Difesa, Francesco Saverio Garofani.
La motivazione è chiara: era stato aperto il vaso di Pandora ed alcune cose nascoste, che nessuno osava dire (ma tutti sapevano), sono diventate pubbliche: il re è nudo, tutti lo sapevano ma nessuno lo diceva.
Il re nudo in realtà non è proprio un re e in questo caso sono stati denudati dei frequentatori della corte, dei cortigiani.
Con accesso a corte e qualche grado di potere, ma nulla di nobile: “cospiratori” potremmo chiamarli.
Cosa ha significato tutto ciò? Per Sassate, semplicemente, quello che era il nostro obiettivo: il ministro non potrà più far finta di non conoscere certi retroscena e dovrà necessariamente farsi sentire.
Non parliamo della sistemazione del Gabinetto, dove abbiamo detto noi stessi che era in corso un cambio radicale. Non parliamo neppure della partita della nomina di SMD, che non si giocherà neppure.
Parliamo dei rapporti istituzionali con il Quirinale, tra Governo e Presidenza della Repubblica, tra Istituzioni. Parliamo di una cosa seria.
Andrà dal Presidente Mattarella a parlarne? Chiederà se corrisponde al vero che i vertici delle FFAA (e non solo) sono chiamate spesso non a riferire di scelte strategiche, non a relazionare su temi seri, ma piuttosto a parlare di organigrammi, nomine, cordate?
Se è vero, perché sempre e solo ad una persona in particolare, che non ha compiti e mansioni che prevedano questi incontri? Secondo quali regole vengono organizzati? Ci sono precedenti nella storia della Repubblica?
Secondo quale dettato normativo o costituzionale viene svolta questa “funzione”? E se non è vero, perché i vertici militari e non solo (anche quelli industriali sono spesso chiamati) lo dicono in giro per accreditarsi?
Ed è vero che da un ufficio del Quirinale sono partiti interventi diretti su singoli parlamentari per far ritirare emendamenti, che riguardavano la Difesa e che non erano di gradimento per questa cordata?
È vero che ci sono persone che si autofregiano del titolo di “candidato del Quirinale”?
Perché? Con quale diritto o quali promesse?
Tutto il resto era e resta solo contorno di colore su cui il Ministro può anche far finta di nulla, anche se non dovrebbe farlo.
Abbiamo capito sulla nostra pelle che si è arrabbiato ed offeso con Sassate ed è questo l’unico motivo per cui abbiamo tolto l’articolo: noi lo reputiamo l’unica speranza di riformare in meglio la Difesa e vogliamo far sapere la verità soprattutto per aiutarlo a liberarsi da questa ragnatela.
Se poi le cose ed i racconti che i vari esponenti apicali della difesa fanno di continuo sui loro incontri con Garofani non sono vere, meglio per tutti. Soprattutto per il Quirinale, che non merita di veder offuscata la luce e la limpidezza del suo inquilino più prestigioso, lontano mille miglia da prassi di questo tipo.