
Dopo Leonardo, occhi puntati su un’altra controllata pubblica: la comunicazione Fincantieri secondo Pigozzi
Dopo lo scalpore suscitato dalla Sassata su Leonardo, anche un’altra grande realtà a controllo pubblico attira l’attenzione per dinamiche operative non proprio trasparenti. Si tratta della direzione comunicazione di Fincantieri, affidata dal 2022 a Lorenza Pigozzi, arrivata in azienda a seguito della nomina ad Amministratore Delegato di Pierroberto Folgiero.
Lorenza Pigozzi proviene da una lunga esperienza a Mediobanca, dove ha lavorato per anni nell’ambito dell’ufficio stampa. Il suo arrivo, secondo fonti interne, sarebbe stato favorito da una segnalazione autorevole nel contesto dell’allora governo Draghi.
Il suo background, fortemente ancorato al mondo della finanza e dei media economici, non evidenziava esperienze pregresse di rilievo nella comunicazione industriale o istituzionale. Per colmare il gap, una volta insediata ha rapidamente attivato due contratti con agenzie esterne: Comin & Partners, per rafforzare il posizionamento a Roma, e Serviceplan, per la gestione dell’immagine e della comunicazione pubblicitaria.
Il valore del contratto con quest’ultima è tutt’altro che secondario: sembra oltre 600.000 euro annui, secondo quanto riportato, assegnati senza gara pubblica. A rafforzare i dubbi sulla trasparenza dell’intero sistema, anche la presenza dell’agenzia Le Dictateur, operativa in sinergia con Serviceplan e, secondo osservatori interni, non priva di legami professionali convergenti.
I contratti, secondo documentazione interna, risultano sottoscritti prima dell’entrata in vigore della nuova policy aziendale, che prevede gare obbligatorie per tutti gli appalti di comunicazione. Una coincidenza temporale favorevole, che ha permesso l’affidamento diretto dei principali incarichi, proprio alla vigilia della stretta regolamentare.
Anomalie emergono anche nell’ambito delle fiere internazionali, la cui gestione è affidata da oltre dodici anni sempre alla medesima azienda, senza che l’incarico sia stato mai rimesso in discussione, neppure nell’attuale triennio gestionale. Una continuità che solleva interrogativi sulla reale apertura al mercato e sull’effettiva competizione tra fornitori.
Per la prima volta nella storia di Fincantieri, l’organizzazione di una convention aziendale a Trieste è stata affidata alla società Balich, nota per aver curato eventi di risonanza internazionale come la cerimonia di apertura dei Mondiali in Qatar. Il costo complessivo dell’operazione ha toccato il milione di euro, suscitando perplessità all’interno dell’azienda non tanto per la qualità dell’evento, quanto per l’entità dell’investimento.
Anche qui non troviamo una violazione formale delle regole, ma l’intera vicenda solleva ugualmente qualche interrogativo. Uno su tutti: la Direttrice, nei prossimi tre anni, dopo la recente riconferma di Folgiero, applicherà sempre gli stessi criteri?
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