
Il gioco dell’oca per l’ex-ILVA: ricomincia la trattativa con gli indiani di Jindal e addio agli azeri
La saga dell’Ilva si arricchisce di un nuovo capitolo. Come in una sorta di tragicomico gioco dell’oca, fonti vicine al dossier riferiscono che il Governo avrebbe riallacciato i rapporti con il gruppo indiano Jindal Steel.
Davanti al clamoroso dietrofront azero, il cui unico intento non era mai stato il futuro dell’acciaieria ma semplicemente vendere gas in Italia attraverso il rigassificatore, come Sassate aveva segnalato in largo anticipo, il ministro delle imprese Adolfo Urso e i commissari sono tornati al punto di partenza.
Un nuovo round di negoziati con alcuni emissari del gruppo indiano partirà in questi giorni. La speranza è che il Governo non si lasci sfuggire anche quest’occasione e riesca a trovare insieme a Jindal terreno comune per il rilancio dell’impianto che, va ricordato, perde 2 milioni al giorno.
Un’emorragia di soldi pubblici che in parte poteva essere risparmiata se l’opzione azera fosse stata subito accantonata come umilmente suggerito da Sassate.
Non perché abbiamo la palla di cristallo ma perché era evidente fin dall’inizio che il piano industriale indiano risultasse molto più solido di quello azero.
LA SASSATA

Acciaio e geopolitica: cosa si muove dietro l’accordo Italia-Algeria sul DRI

FINCANTIERI: la lunga cavalcata verso il 2028 di Folgiero e dei suoi fidati moschettieri
