Ex Ilva, quando la disinformazione si trucca da cronaca: le balle del Sole 24Ore

Ex Ilva, quando la disinformazione si trucca da cronaca: le balle del Sole 24Ore

03 ottobre 2025

C’è un limite alla narrazione giornalistica che piega i fatti a favore di una tesi preconfezionata. E l’articolo pubblicato oggi sul Sole 24 Ore ne è l’ennesima dimostrazione. Con il consueto tono professorale, l’organo di Confindustria dipinge scenari che semplicemente non corrispondono alla realtà, confondendo i lettori e spacciando per “certezze” affermazioni prive di fondamento.

Primo punto: la causa contro Arcelor Mittal.
Secondo il Sole 24 Ore, non esisterebbe alcuna azione legale nei confronti del colosso franco-indiano. Falso. Acciaierie d’Italia S.p.A. (Adi) sta per avviare ufficialmente la causa, con la notifica della citazione che avverrà nei prossimi giorni. Altro che vuoto giuridico. Qui si sta preparando una battaglia legale vera, che qualcuno preferisce ignorare per non disturbare l’ex “campione” scelto ai tempi dai governi italiani per mettere in ginocchio l’acciaieria tarantina.

Secondo punto: il ruolo di Baku Steel.
L’organo confindustriale scrive che l’esito del bando 2024 avrebbe visto vincitrice Baku. Anche qui, pura invenzione. Baku non ha mai presentato un’offerta vera e propria, non ha mai messo sul tavolo un piano industriale e non si è mai dotata di advisor per un’operazione di questa portata. Ha sempre e solo manifestato un mero interesse, salvo poi defilarsi perché incapace di gestire un’operazione troppo grande per le sue spalle. Dunque, non può lamentare nulla. Anzi, semmai sono Adi e Ilva che avrebbero titolo a farlo.

Terzo punto: il piano industriale.
Nell’articolo si sostiene che dopo la gara sia stato “riscritto” un piano industriale, addirittura per mano del Governo. Falso anche questo. L’unica novità intervenuta è l’approvazione, lo scorso luglio, della nuova AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) . Un passaggio previsto e fisiologico, che introduce aggiornamenti ambientali, ma che ogni interessato è libero di declinare come meglio crede. Nessuna “riscrittura”, nessun colpo di mano governativo.

In sintesi: siamo di fronte all’ennesimo racconto fuorviante che, più che informare, serve a consolidare un quadro già scritto a tavolino: ex Ilva destinata a ridimensionarsi, lavoratori da sacrificare, verità da manipolare.
Ma i fatti sono testardi. E chi li distorce, prima o poi, dovrà farci i conti.