
Fincantieri e l’illusione americana
C’è un equivoco che Fincantieri continua ad alimentare, più per convenienza che per ingenuità: l’idea che la US Navy stia virando verso navi più piccole, più semplici e quindi più “compatibili” con un ruolo industriale stabile per i cantieri. È una lettura sbagliata. E pericolosa.
La Marina statunitense non sta ridimensionando nulla. Le nuove unità che verranno costruite avranno dimensioni, complessità e costi sostanzialmente allineati alle Constellation. L’unica differenza è che verranno assegnate a cantieri diversi, sotto una regia industriale ancora più centralizzata. Tradotto: meno potere ai cantieri, più potere a chi coordina.
Ed è qui che Fincantieri sbaglia bersaglio. Il vero asse della strategia americana non è la piattaforma, ma il modello contrattuale. Per le unità specializzate – quelle dove conta l’integrazione di sistema, non la carpenteria – la US Navy ha già scelto un main contractor unico, esterno ai cantieri. E non è Fincantieri. È Damen. Europea, concorrente diretta, selezionata senza troppe cerimonie.
Il messaggio è brutale: Washington non cerca “campioni nazionali” da coccolare, ma middle managers industriali capaci di imporre produzione diffusa, prezzo fisso e tempi certi. Un modello Liberty, anni ’40, aggiornato alla burocrazia del Pentagono. I margini stanno nel coordinamento, negli acquisti standardizzati, nel controllo delle varianti. Non nella costruzione.
Fincantieri, invece, continua a comportarsi come se il problema fosse “entrare” nei programmi americani, non capire chi comanda davvero quei programmi. Ma in questo schema i cantieri sono commodity. E le commodity non dettano le regole.
Anche le Constellation avrebbero dovuto nascere così: design congelato, rischio a valle, regia a monte. Poi il sistema è deragliato. Ora la US Navy ha corretto la rotta, e lo ha fatto bypassando proprio chi pensava di essere indispensabile.
Altro che rilancio strategico negli Stati Uniti. Per Fincantieri il rischio è molto più semplice e molto più grave: restare il subfornitore pesante di un sistema che remunera chi non costruisce. E che, questa volta, ha deciso di dirlo chiaramente.


