FINCANTIERI: il piano per l’azionariato diffuso non e’ un flop ma si ferma al 22% di adesioni in Italia, USA e Norvegia.
Il recupero in extremis c’è stato, anche se non nelle dimensioni sperate. A scongiurare il “flop” del piano aziendale sull’azionariato diffuso registrato nelle prime settimane, ci hanno pensato i dirigenti (97% di adesioni), ma anche i quadri (69%). Per un totale pari al 22%. Questo per quanto riguarda l’Italia, al cui personale l’offerta era rivolta insieme ai dipendenti di Stati Uniti e Norvegia.
L’AD Pierroberto Folgiero ha così potuto tirare un sospiro di sollievo anche perché il vero motivo di soddisfazione è rappresentato dal +34% del titolo Fincantieri dall’inizio dell’anno (e di quasi il 20 nelle ultime quattro settimane).
Così come il responsabile delle Risorse Umane, Luciano Sale, che peraltro era stato protagonista di una analoga sfortunata iniziativa di questo tipo quando era ancora in TIM.
E Sale ne ha subito approfittato per una dichiarazione dai toni forse un po’ troppo trionfalistici:
“L’ampia partecipazione, in particolare del management, a questo piano di azionariato, conferma la sintonia e la fiducia dei dipendenti nella direzione intrapresa dall’azienda e il loro desiderio di essere parte integrante dei risultati che ci attendono”.