La Merkel “attacca” l’Italia con le ONG
La Germania dismette navi militari e queste entrano a far parte della flotta delle Ong. Quelle, per capirci, che traghettano disperati dalla Libia verso le nostre coste, solo per mettere in difficoltà l’Italia.
È successo prima con la nave “Aquarius” di Medici senza Frontiere ed SOS Méditerranée France ed è successo ancora con la “Charlottea” di Mission Lifeline. Insomma, si tratterebbe di disgustosi tentativi da parte del governo tedesco (ma anche di quello francese) di utilizzare le Ong come strumento per destabilizzare il nostro Paese.
«L’Italia apra i propri porti alle navi delle organizzazioni non governative che soccorrono i migranti nel Mediterraneo» ha ipocritamente dichiarato il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer, accusando il nostro Paese di non fare abbastanza per gestire l’emergenza sbarchi.
Ma Matteo Salvini ha rispedito le farneticazioni al mittente: «Noi non apriamo niente – ha dichiarato perentorio – i porti restano chiusi. Non siamo il campo profughi d’Europa».
Nei giorni scorsi, l’ex capo servizi tedeschi Hans-Georg Maassen aveva smascherato la Sea Watch (quella della “capitana” Carola Rackete, per intenderci): «A bordo c’era la tv tedesca, attacco preparato dalla Merkel contro l’Italia». Cos’è questa, una dichiarazione di guerra?