Guida distratta e App obbligatorie
Le pagine di cronaca parlano chiaro. Spesso gli incidenti sono causati da guidatori distratti dal telefonino. Basti pensare che l’invio o la lettura di un messaggio fa aumentare di 23 volte la probabilità di un incidente. Praticamente è come guidare a occhi chiusi. E per un messaggino di troppo c’è chi perde la vita.
Ecco allora che le innovazioni tecnologiche potrebbero venirci in aiuto: dalle App che disattivano il segnale wi-fi e bluetooth ai sistemi che consentono di usare il cellulare senza togliere le mani dal volante.
Una delle novità più interessante si chiama “Signal Shield” ed è una specie di gabbia dove inserire il cellulare: se il guidatore mette il telefono cellulare in questo scomparto e chiude il coperchio, il Signal Shield crea una “zona di silenzio” bloccando tutti i segnali in entrata e in uscita dallo smartphone. Una soluzione drastica, ma efficace.
Un’altra App è quella sviluppata da ANAS e si chiama GUIDAeBASTA: consente di impostare il proprio cellulare sulla modalità di guida, con la possibilità di inoltrare a un gruppo di contatti “preferiti” un messaggio per comunicare loro che ci si sta per mettere in viaggio e che per tutta la durata di tempo selezionata non sarà possibile rispondere al telefono. Durante la sosta, l’App consente di inviare la propria posizione geografica in modo da tenere aggiornati i contatti “preferiti” sull’andamento del viaggio.
Insomma, le opzioni per non essere distratti alla guida ci sono. Basta usarle. E qui sta il punto: non bisognerebbe lasciare scelta. Certi accorgimenti tecnologici non devono essere un’opzione, ma un obbligo di legge. Chi non si adegua si merita il ritiro della patente. Perché un guidatore distratto è un pericoloso kamikaze.