
I brillanti risultati di vendita dei giornali anti-Meloni che fingono di essere indipendenti
E questo è il crollo delle vendite se si tiene conto soltanto di quelle cartacee:
Spulciate bene questi dati -pubblicati da Prima on line- sulle vendite delle principali testate nazionali nell’ultimo anno. Cioè in perfetta coincidenza con la nascita ed il consolidamento del governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani.
Prendete soprattutto in esame quelli dei principali quotidiani nazionali -Corriere della Sera, Il Sole24Ore, la Repubblica, La Stampa- i “vedovi inconsolabili” dell’esecutivo di Mario Draghi e i cui opinionisti e cronisti politici fanno a gara da mesi -scrivendo e raddoppiando la marcatura sui media radiotelevisivi- nell’attaccare ministri ed esponenti del centrodestra.
Bene, queste testate pseudo-indipendenti hanno perso ciascuna almeno un migliaio di copie al mese. Il che vuol dire che almeno tra i 30 ed i 35 lettori al giorno di ciascun quotidiano smettono di comprarlo. E lasciamo perdere la bugiola che aumentano invece le copie digitali, svendute a prezzi ridicoli.
La realtà è evidente: la faziosità e i pregiudizi nei confronti di chi ha vinto democraticamente le elezioni, si stanno trasformando in un boomerang che dovrebbe far riflettere. Direttori ed editori.
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