Il Pollo, il libro di Luca De Mata che insegna ad essere liberi
«Non si nasce, forse, già infilzati nello spiedo dei luoghi comuni? Spaventosi BRI BOP BIB! Insugati di smorfie e facce di c….. per farci ridere noi Innocenti, cercavamo solo il seno di nostra madre per prenderci la vita».
Luca De Mata, autore televisivo, fotografo e comunicatore si definisce “incoerente maschio femminista” e nel suo libro “Il pollo“ – in realtà una graphic novel – con una satira pungente, dedicata alle donne, spiega come accettare gli altri per quello che sono, anche se molto diversi da noi.
«Sono un credente, ma certamente non religioso – racconta a La Repubblica – Amo una figura come Margherita Hack, come tutto il pensiero illuminista, il movimento che nacque dal filone trotskista, e non diversamente dalla cultura liberale a livello mondiale e mazziniana in Italia. Tutto questo sembrerebbe in contraddizione, mentre ritengo che sia un filo unico che è il rispetto assoluto della persona e la sua libertà di pensiero».
Osservatore curioso – ma impietoso – delle distorsioni della nostra società, con la sua storia illustra «l’incapacità di molti a comprendere e ad accettare chi ci sta di fianco per come è. Alcuni, troppi, anche nella Chiesa, sono pronti sempre e solo ad etichettare, a definire, mentre ognuno dovrebbe essere accolto per come è»
Un viaggio che si conclude con una domanda ineluttabile: “Perché interroghi, torturi, inoculi odio di razza, di religione, di diversità? Perché dici amore mio per sempre se non sai amarti”? Il pollo non lo sa“.