Incendio a bordo della nave Grimaldi, arrestato il responsabile della sicurezza

Incendio a bordo della nave Grimaldi, arrestato il responsabile della sicurezza

16 giugno 2019

Non si ferma l’inchiesta della magistratura spagnola sull’incendio che nella notte tra il 14 ed il 15 maggio scorso ha devastato, a poche miglia da Palma di Maiorca, il cargo della Grimaldi ‘Grande Europa‘, con a bordo quasi 1700 mezzi tra auto, furgoni e camion. Dopo l’arresto dell’ufficiale Cristian Porritiello, di 28 anni in queste ore sono scattate le manette per altre due persone. Lo rende noto il Corriere della Sera.

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Arrestato “il responsabile della sicurezza a bordo della ‘Grande Europa” e un altro uomo il cui ruolo non è stato specificato ma che potrebbe far parte dell’equipaggio. “Per la Guardia civil di Valencia – scrive il Corriere – le fiamme hanno avuto un’origine dolosa. Ad appiccarle, forse ‘puntando’ ai risarcimenti delle assicurazioni, sarebbero stati gli stessi lavoratori”. Oltre agli arrestati, si legge ancora nell’articolo “ci sono almeno dieci indagati”.

E proprio su questi ultimi elementi si starebbero concentrando le indagini della magistratura spagnola. Accertata l’origine dolosa, si intende stabilire il motivo.

Il Corriere ipotizza che l’incendio – ma quello di maggio è il terzo rogo in otto mesi sprigionatosi a bordo di una nave dell’armatore napoletano – potrebbe essere stato appiccato dai lavoratori per ottenere i risarcimenti delle assicurazioni. Ma marinai e ufficiali non sono certo i proprietari della nave, otterrebbero risarcimenti – caso limite – se nell’incendio qualcuno di loro rimanesse ferito, diversamente il denaro delle assicurazioni finirebbe in altre casse.

Spetterà però gli inquirenti chiarire ogni singolo elemento della vicenda, stabilire cosa si nasconde dietro l’ultimo incendio e valutare un eventuale collegamento con gli altri roghi scoppiati negli ultimi otto mesi.

“La compagnia – conclude l’articolo del Corriere della Sera – ha fatto sapere di essere a disposizione della magistratura spagnola”.