La 7, una rete progressista e di sinistra solo per i suoi conduttori: arriva la condanna per comportamento anti-sindacale

La 7, una rete progressista e di sinistra solo per i suoi conduttori: arriva la condanna per comportamento anti-sindacale

24 settembre 2025

Che figura! Proprio La 7, la rete della sinistra dura e pura, censurata dal giudice del lavoro per aver escluso dal tavolo della contrattazione il sindacato SNATER.

È toccato al giudice Giulio Cruciani accogliere il ricorso promosso dallo SNATER (Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni) rappresentato dal Segretario Generale, Piero Pellegrino e dalla Segretaria Regionale, patrocinati dagli avvocati Vincenzo Iacovino, Antonio Rubino e Silvio Lafigliola.

Lo SNATER aveva lamentato di non essere stato convocato agli incontri svoltisi tra l’azienda e le altre OO.SS. per la discussione di alcuni aspetti propri della contrattazione di secondo livello.

La7 si era difesa sostenendo che il Sindacato SNATER non avesse alcuna legittimazione e alcun diritto di partecipare agli incontri sindacali poiché non aveva sottoscritto né il contratto nazionale né quello decentrato.

Il giudice del Tribunale ha chiarito invece che, in tema di repressione della condotta antisindacale, va riconosciuta la legittimazione ad agire agli organismi locali di quei sindacati che, anche se non maggiormente rappresentativi, svolgano comunque la loro azione non su tutto, ma su gran parte del territorio nazionale.

Per Cruciani, dunque, la stipula di un contratto collettivo nazionale, non costituisce l’unico elemento significativo di rappresentatività, né lo svolgimento di effettiva attività sindacale può essere ravvisato solo nella stipulazione di un contratto collettivo esteso all’intero ambito nazionale.

Sulla base di tale principio, al Sindacato ricorrente è stata riconosciuta la rappresentatività ai fini dell’esercizio dei diritti sindacali, previsto dall’art. 19 dello Statuto dei lavoratori, giacché allo stato attuale rappresenta il 16% circa dei lavoratori iscritti.

Il tribunale, accertata dunque la rappresentanza di fatto del Sindacato ricorrente all’interno della società La7, ha stabilito che, nelle negoziazioni con altre organizzazioni sindacali su questioni contrattuali proprie dei livelli locali e aziendali, l’azienda debba necessariamente chiamare al tavolo delle trattative anche lo SNATER. Per il Giudice una condotta diversa violerebbe i principi di correttezza e buona fede e si tradurrebbe in una palese discriminazione/emarginazione, se gli iscritti SNATER dovessero vedere un Sindacato concorrente e addirittura con minore rappresentatività sedere al tavolo delle trattative con il datore di lavoro.