La figuraccia della Farnesina, scavalcata dalla Turchia nella soluzione della controversia tra Etiopia e Somalia
Che cosa sta accadendo alla nostra diplomazia? La domanda è d’obbligo a giudicare dai recenti fallimenti delle nostre feluche.
L’ultimo in ordine cronologico è stato l’accordo tra Etiopia e Somalia per ridurre le tensioni bilaterali derivanti dalla controversa intesa tra il Governo di Addis Abeba e il Somaliland. L’accordo non riguarda solo due Paesi che vantano rapporti storici con l’Italia, ma è arrivato con la mediazione del governo di Ankara. Che, come dimostrato dai recenti avvenimenti in Siria, diverrà un player regionale sempre più attivo ed assertivo.
Rimanendo alla Siria, non si può inoltre non evidenziare la figura di palta rimediata dal nostro Governo, che a fine luglio aveva nominato il nuovo ambasciatore in Siria al fine di riprendere le relazioni con Assad, cacciato poi pochi mesi dopo.
I due esempi offerti non possono essere sottovalutati dal Governo perché evidenziano l’inadeguatezza della nostra diplomazia a navigare nelle acque sempre più torbide e burrascose dell’era del caos e delle frammentazioni territoriali oramai in pieno svolgimento. Forse dedicare meno tempo ai ricevimenti e alla firma di accordi di relativa utilità, per concentrarsi invece nel lavoro sul campo, potrebbe essere un buon inizio.
L’epoca della “diplomazia delle tartine” è oramai finita. Chissà quando se ne accorgeranno alla Farnesina.