Leonardo, De Gennaro e Profumo hanno già preparato il nuovo organigramma da far votare dal prossimo CdA
Zitti zitti, il presidente (uscente) di Leonardo, Gianni De Gennaro e l’amministratore delegato (confermato) Alessandro Profumo, hanno già concordato il nuovo organigramma della società ancora prima dell’insediamento del prossimo CdA, previsto per il 20 maggio. E se venisse poi approvato dal Comitato Nomine, equivarrebbe ad un vero e proprio “ribaltone” ai limiti della “pulizia etnica” dell’attuale dirigenza aziendale. Qualche esempio? Lorenzo Mariani, “reo” di aver anche solo potuto pensare di prendere il posto di Profumo, verrebbe esiliato a fare l’ad di MBDA; il da sempre “braccio destro” di De Gennaro, l’ex poliziotto Enrico Savio, promosso nientemeno che direttore generale e sostituito alle strategie da Pasquale Di Bartolomeo, attuale managing director di MBDA; per proseguire poi con lo scambio di poltrone tra tra Simonetta Iarlori e Marco Zoff, figlio dell’ex-portiere della Nazionale, che però non si è mai occupato di gestione delle risorse umane ed ora se la vedeva con il controllo dei costi su acquisti e fornitori. Fine degli esempi, perché di rumors ce ne sono molti altri. Mistero, invece, sulla sorte di quello che fino ad oggi veniva considerato il “Rasputin” di Leonardo, quel Giovanni Soccodato a cui venivano attribuite tutte le trame più oscure all’interno dell’ex-Finmeccanica e che era riuscito ad accattivarsi il maggior numero di antipatie aziendali.