L’Europa spinge Orcel verso il Banco. A rischio il golden power

L’Europa spinge Orcel verso il Banco. A rischio il golden power

19 giugno 2025

Mentre la ritirata di Alberto Nagel con il rinvio dell’Assemblea di Mediobanca ha lasciato in bocca a molti il sapore della resa, queste ore saranno importanti per far compiere qualche passo in più all’offerta di Unicredit sul Banco Bpm. È in arrivo, infatti, la decisione dell’antitrust europeo che darà il suo ok all’operazione.

Ma la notizia più importante è attesa nelle prossime settimane, quando la Commissione europea si esprimerà sulle prescrizioni golden power che l’Italia aveva imposto. E c’è già chi dice che sarà una sconfitta per il governo e in particolare per il Mef, che ha insistito molto a mettere dei paletti a Orcel per difendere in modo quasi ideologico Giuseppe Castagna.

È probabile che la Commissione farà a pezzi le prescrizioni italiane e lascerà viva solo la raccomandazione che impone a UniCredit di cedere gli asset in Russia. La preoccupazione forte è che in questo modo a indebolirsi sarà proprio l’istituto del golden power, uno strumento di difesa nazionale che nel caso specifico è stato utilizzato a fini politici. Per evitare che l’Italia faccia una figuraccia è necessario che il governo trovi una soluzione.

Dunque, con la ritirata di Nagel, ora sembra sempre più vicina la vittoria del Monte su Mediobanca e la presa del Banco da parte di UniCredit, che però dovrà decidere se rinunciare al business della Russia per conquistare agilmente la terza banca italiana, la più produttiva del nord Italia.

Nel frattempo, proprio a Milano, rischia di diventare protagonista un altro Palazzo: quello di Giustizia, dove la procura ha alzato la temperatura del risiko bancario. A farne le spese potrebbe essere Banca Akros, la costola di Bpm che ha gestito la cessione del 15% del Monte di proprietà del Mef.