
L’indignazione di Gozzi (Federacciai) per la Sassata; e qualche caratteristica poco nota del suo Gruppo
Dicono che Antonio Gozzi si sia un po’ stranito per la Sassata che gli abbiamo tirato. Ce ne facciamo volentieri una ragione.
Solo che allora il personaggio ne merita quantomeno un’altra, più dettagliata. Soprattutto andando a spulciare i risultati del Gruppo e gli straordinari risultati ottenuti (e in quali campi d’azione) negli ultimi anni da questo campione della Federacciai.
Salta così fuori che Antonio Gozzi possa discettare di patriottismo appare un tantino esagerato.
Innanzitutto il Gruppo Duferco, di proprietà della Duferco Participations Holding SA, controllato da Gozzi e dai figli Vittoria e Augusto, ha sede in Lussemburgo.
Il gruppo conta su 4 divisioni. Una di queste, evidenziata proprio come uno dei quattro pilastri del business, è quella “Energy“, che a sua volta comprende due linee di business:
- DXT International SA, con sede legale in Lussemburgo, che anche tramite le sue controllate presenti in tutto il mondo si occupa di origination e trading di materie prime energetiche tra cui GNL.
- Duferco Energia, divisione con sede legale in Italia, che opera nel trading di energia (principalmente in Italia, ma anche in Grecia e nella Macedonia del Nord), nel retail (in Italia), nella produzione di energie rinnovabili (principalmente in Italia e in Albania) e nella mobilità elettrica.
All’Italia, insomma, dei proventi del Gruppo Duferco arriva ben poco.
Ma anche quando poi Gozzi accusa Elettricità Futura di pensare solo ai propri guadagni, scade nel ridicolo. Se guardiamo ai risultati, l’utile netto del Gruppo Duferco è aumentato da 385 milioni di USD nell’anno fiscale 2022 a 450 milioni di USD nell’anno fiscale 2023, con un incremento del 17% su base annua.
I ricavi del Gruppo sono stati pari a 27,6 miliardi di dollari (24 miliardi sono attribuibili alla voce “Ricavi per trading di energia”), in calo del -40% rispetto al valore dell’anno fiscale 2022 (45,8 miliardi di dollari).
Questa forte diminuzione è attribuibile principalmente alla massiccia riduzione dei prezzi dell’energia e dell’acciaio e dalla riduzione dei volumi spediti dalla produzione e dalla distribuzione dell’acciaio medesimo. Ma senza che questo abbia intaccato i margini.
Focalizzando l’attenzione sui conti delle singole divisioni:
- DXT International S.A. e le sue controllate hanno registrato un utile netto al netto delle imposte di circa 275,8 milioni di dollari, ossia un aumento di oltre il 200% rispetto all’utile netto totale dell’anno fiscale 2022 (86,7 milioni di dollari).
- DXT Commodities S.A. ha invece conseguito un utile netto record di 249 milioni di dollari, quasi triplicando i dati dell’anno precedente, con un rendimento del capitale netto (ROE) di circa il 63,9% (calcolato sul patrimonio netto prima della distribuzione dei dividendi).
- Duferco Energia ha registrato un utile netto di 116,8 milioni di USD rispetto ai 91,4 milioni di dollari dell’anno finanziario 2022. Il fatturato totale di Duferco Energia si è portato a 4.555 milioni di USD (8.054 milioni di USD al 30/09/2022).
Insomma, nonostante la divisione acciai (che include l’acciaieria italiana, energivora che riceve da molti anni ingenti sussidi) abbia visto una contrazione degli utili, i risultati del resto del Gruppo sono frutto dell’ottimo andamento della divisione che si occupa di trading di energia, dove si evidenziano prestazioni eccezionali anche in termini di redditività, legato all’andamento dei mercati energetici del primo semestre dell’anno.
E il 2024, come ha recentemente documentato MF, seguirà la stessa dinamica. Niente male per chi fa finta di preoccuparsi solo del destino degli aderenti a Federacciai.
LA SASSATA

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