Massoneria, la Commissione Elettorale ribalta il risultato e da’ la maggioranza a Seminario: ecco servito il “golpe” temuto da Taroni

Massoneria, la Commissione Elettorale ribalta il risultato e da’ la maggioranza a Seminario: ecco servito il “golpe” temuto da Taroni

11 marzo 2024

La Massoneria italiana non solo non trova pace ma sprofonda nelle trame più oscure con un vero e proprio golpe.
Le elezioni per la scelta del nuovo Gran Maestro in sostituzione dell’ uscente Stefano  Bisi hanno dato un risultato di misura, ma chiaro: al nord e al centro stravince Leo Taroni,  mentre al sud (soprattutto in Calabria e Sicilia)  stravince Seminario. Risultato degli scrutini effettuato dai commissari e gli ispettori di entrambi gli schieramento vede vittorioso Taroni con 6.482 voti contro i 6.467  per Seminario, una differenza piccola ma che comunque  consegna il maglietto del Gran Maestro all’imprenditore di Ravenna.
Quando cominciano a uscire sui media i risultati delle elezioni, Bisi emette però un comunicato dal sito del G.O.I. in cui attacca Taroni definendolo “ sedicente candidato“ e tentando di far passare i voti definitivi scrutinati come exit poll , che ovviamente non esistono per le elezioni della massoneria.
Da questa reazione nervosa e scomposta si capisce che c’è qualcosa che non va, Bisi – invece di essere una parte terza e neutra – mette le mani avanti come a preparare qualche cambiamento dei dati. Si comincia a parlare di schede da annullare, di schede arrivate in ritardo dalla Sicilia e di altre presunte irregolarità.
In questo clima reso sempre più velenoso dal comunicato di Bisi , Leo Taroni diffonde a sua volta un comunicato in cui specifica che ovviamente non è un sedicente candidato ma è un candidato ufficiale, anzi è il candidato che ha ottenuto la maggioranza dei voti. Diffonde poi un suo videocomunicato in cui invita alla calma e alla fiducia dichiarando anche di credere nel rispetto della legalità da parte di Bisi e Seminario.
Per tutta risposta Bisi fa emettere al G.O.I. un secondo comunicato ancora più sospetto in cui minaccia di querele perché si invita alla legalità e rafforza il tentativo di far credere che è tutto ancora da decidere sempre per gli scrutini da controllare da parte del CEN.
Per il 9 marzo viene fissata , appunto, la riunione del Comitato Elettorale Nazionale per la verifica degli scrutini.
In questi giorni cominciano tuttavia ad arrivare al canale di informazione libera della massoneria, IL CAVALIERE OSCURO, una serie di indiscrezioni sulle pressioni che Bisi starebbe effettuando sui membri del CEN per far annullare le schede dubbie a favore di Taroni e far invece consolidare valide quelle dubbie a favore di Seminario. Si parla anche di membri del CEN che per non dover sottostare a queste pressioni,  si sarebbero dati malati con tanto di certificati medici, come a scuola.
Così, sabato 9 si è riunito al Vascello,  sede del G.O.I., il CEN e quella che doveva essere una semplice riunione di controllo e di certificazione è diventata una riunione di lotte intestine che ha deliberato solo alle 4:57 del mattino di domenica 10 l’annullamento di una serie di voti per Taroni a causa del tagliandino non staccato.
8 membri hanno costantemente annullato i voti a favore di Taroni e convalidato quelli a favore di Seminario nonostante il tentativo degli altri 7 membri che  provavano a applicare lo stesso metro per gli altri due candidati.
Con questi interventi chirurgici il risultato finale è diventato 6.369 voti per Seminario e 6.343 voti per Leo Taroni.
Questo processo seguito ha però due grandi problemi.
Il primo (e più grande) è che è illegittimo e illegale. La legge italiana prevede infatti che in base al principio incoercibile del “ favor voti” i voti nelle schede in cui rimaneva – per errore del presidente del seggio e non dell’elettore – il tagliandino vanno considerate valide a tutti gli effetti. Questo è vero anche in base alla giurisprudenza degli organi costituzionali e dei giudici della repubblica italiana ed è ancor più vero in quanto siamo di fronte a un’assenza di norma interna che comunque non avrebbe potuto andare contro la legge italiana.
Il secondo problema è che alle precedenti due tornate elettorali per l’elezione del Gran Maestro, vinte da Bisi, lo stesso CEN ha giudicato come validi i voti delle schede con ancora il tagliandino attaccato.
Quindi non si capisce come il CEN e il G.O.I. pensino di poter difendere questo processo che ha ribaltato il risultato elettorale andando contro la legge italiana e le loro precedenti decisioni.
A questo punto la lista 1 NOI INSIEME guidata da taroni ha diffuso un comunicato dove afferma che adiranno alla corte centrale del G.O.I. e che in assenza di annullamento della decisione del CEN si rivolgeranno alla giustizia ordinaria.
E’ difficile comprendere perché Bisi abbia trascinato il G.O.I.  contro la legge e a infangare la reputazione dell’istituzione facendo emergere giochi di potere e sotterfugi e illegalità degne dei tempi della P2 .
Molti sostengono che il vero motivo sia quello di far tutto il possibile per mantenere il potere. E in particolare il governo della fondazione da lui creata che gestisce un patrimonio immobiliare delle case massoniche che vale più di 200 milioni.
Vedremo come andrà a finire , certo questa aggressività nel non rispettare le regole e la volontà degli elettori, degna dei regimi sudamericani,  trascina il futuro della massoneria italiana verso il baratro  di una scissione o comunque di una  causa lunga anni che lascerebbe il G.O.I. sempre  al centro di trame opache.