MASSONERIA,INIZIA L’ERA SEMINARIO CON L’INESORABILE CADUTA DEL GOI TRA BRAMOSIE DI POTERE E INFILTRAZIONI DI MAFIA E ‘NDRANGHETA

MASSONERIA,INIZIA L’ERA SEMINARIO CON L’INESORABILE CADUTA DEL GOI TRA BRAMOSIE DI POTERE E INFILTRAZIONI DI MAFIA E ‘NDRANGHETA

12 aprile 2024

Sembra uno scherzo del destino ma appena installato come Gran Maestro Tonino Seminario (fra l’altro con un atto illegittimo e irregolare in quanto il tribunale centrale massonico non si era ancora espresso sul ricorso presentato dalla lista 1 di Leo Taroni) sono stati arrestati 3 massoni del GOI  legati  a Ndrangheta e mafia. E le elezioni erano state vinte da Taroni, che aveva appunto come impegno centrale del suo programma quello di combattere le infiltrazioni della criminalità organizzata in massoneria  contro Seminario (che,  guarda caso, aveva preso voti a valanga solo in Calabria e Sicilia).

In massoneria non esiste una regola che preveda l’annullamento dei voti delle schede con talloncino ancora attaccato. Nelle due precedenti elezioni – vinte entrambe da Stefano Bisi – il CEN ha ritenuto validi i voti espressi dalle schede con ancora il talloncino attaccato. La legge italiana prevede il principio del “ favor voti” che privilegia il rispetto della volontà degli elettori e con una legge riconosce come validi i voti espressi nelle schede con il talloncino attaccato.

Le regole della massoneria devono sempre rispettare le leggi dello stato italiano e lo hanno sempre fatto fino ad ora, fino alla gestione di Bisi e Seminario e al loro golpe.

Infatti la lista 1 di Leo Taroni ha immediatamente fatto ricorso alla corte centrale massonica e preannunciato- nell’ipotesi di rigetto da parte di tale corte – che adirà alla giustizia ordinaria.

La magistratura non potrà non dare ragione a Leo Taroni in base alla legge italiana prima citata.

In genere questi procedimenti non prendono più di qualche mese quindi la vittoria golpista di Seminario appare come una vittoria di Pirro. L’esito probabile è la restituzione della vittoria a Leo Taroni o al massimo la ripetizione delle elezioni o il commissariamento del Goi.

Ma la vera domanda è: perché Bisi e Seminario,  invece di combattere le infiltrazioni mafiose, hanno trascinato il GOI in questa situazione disastrosa che la massoneria italiana non viveva dai tempi opachi della P2?

Forse perché il vero obiettivo di Bisi e Seminario è gestire la fondazione che ha in pancia più di 200 milioni di euro di patrimonio immobiliare e gestirlo da soli senza dover rispondere a nessuno. O meglio a nessuno in massoneria.

D’altra parte è quantomeno curioso che Seminario venga irregolarmente installato come Gran Maestro il 6 aprile e meno di una settimana dopo siano arrestati altri fratelli massoni e loro accoliti.

Tra l’altro, per chiudere, negli stessi giorni il tribunale di Roma, Collegio del Reclamo, ha dato definitivamente ragione a Tonino Salsone – ex presidente del GOI Lombardia, sospeso con un procedimento irregolare da Bisi in quanto avversario molto temibile nelle elezioni di questi giorni – obbligando il GOI a reintegrarlo.

Sarà un segnale del destino per riportare Bisi e Seminario sulla retta via , quella della legalità e delle regole?