
MONTE, SONDRIO, BANCO, COMMERZ: ORCEL LE HA SBAGLIATE TUTTE; ORA L’OPA BPM E’ L’ULTIMA OCCASIONE PER IL BANCHIERE
Nei salotti di Roma, dove lui è nato, qualcuno si chiede se Andrea Orcel sia davvero il genio che tutti pensavano. Va premesso un dato: da quando c’è lui, Unicredit ha solo aumentato il valore di borsa. Ai suoi azionisti ha di sicuro portato plusvalenze, in particolare con un meccanismo, quello del buy-back – ovvero il riacquisto delle proprie azioni – che però alla lunga significa: ho una montagna di soldi, ma non so come investirli e allora mi ricompro le mie azioni sul mercato. Così, almeno il titolo sale.
Premesso questo, che non è poco, Orcel finora non ne ha azzeccata una. Tutte le operazioni tentate sono finite male; o perché è scappato via, o perché ha fatto infuriare i governi, o perché si è incaponito e voleva stravincere.
Fatto sta che il banchiere è da cinque anni seduto sul grattacielo di Unicredit e non ha ancora lasciato il segno nella finanza italiana.
Quello che doveva essere il Cristiano Ronaldo delle operazioni straordinarie per ora è riuscito in un intento: far arrabbiare governi e competitor.
In via XX Settembre lo considerano inaffidabile, pure col ministro si è permesso di andare e dire delle cose per poi farne altre.
A Palazzo Chigi lo considerano uno dei tanti che si fa gli affari propri.
Ma il primo che lo mise nel mirino fu Alessandro Rivera, allora direttore generale del Tesoro, che trattò con lui la possibilità che Unicredit comprasse Mps. Orcel lo portò “a spasso”, come si suol dire a Roma, trattò Rivera in malo modo e con lui anche tutto il dicastero. Risultato: il banchiere si ritirò. Quello fu il primo atto che inaugurò la stagione dei rapporti impossibili tra lui e il governo italiano.
Toccò poi, per ben due volte, al Banco Bpm essere preda di Orcel. Il dossier Banco era sulla sua scrivania quasi dal principio della sua avventura italiana, ma per lui il prezzo non era mai quello giusto.
La prima volta, quando il titolo di piazza Meda era intorno ai 4 euro, sembrava deciso a lanciare l’offerta, ma un articolo di poche righe sul Messaggero fece schizzare il prezzo di borsa e dopo un weekend di grande apprensione, alla riapertura dei mercati il lunedì seguente fece trapelare che non era sua intenzione lanciare un’opa: missione fallita.
Qualche mese dopo, intorno al novembre del 2023, di nuovo Orcel si era avvicinato al dossier Banco. Il titolo era sui 5 euro e cercò di capire se avesse uno zoccolo duro di azionisti pronti ad aiutarlo nella scalata. Al prezzo giusto qualcuno in effetti lo trovò, tirò avanti la trattativa ma al momento di stringere di nuovo si ritirò perché voleva un prezzo troppo basso: missione ri-fallita.
Da qui al suo terzo tentativo sul Banco, quello di queste settimane, il romano meno romano di Roma ha preso altre due sberle in faccia.
Prima ha cercato di arrampicarsi sull’azionariato di Sondrio, salvo essere richiamato all’ordine dalle influenze politiche di Carlo Cimbri che, lui sì, sa come ci si deve muovere tra finanza e rispetto per il decisore pubblico.
Poi ha tentato una scalata a Commerzbank scatenando l’ira della Germania che non si vedeva così infuocata dal secondo dopoguerra.
Il ministro delle Finanze tedesco gli ha giurato battaglia e tra le cose poche certe oggi a Berlino c’è che Orcel la Commerz non la prende neanche se la paga in marchi.
E arriviamo all’ultima mossa sul Banco. Ha lanciato un’opa con una offerta che il mercato valuta “ridicola”. Orcel ha già minacciato che se gli azionisti del Banco voteranno il rilancio sull’opa su Anima (compreso comprarla senza danish compromise) lui farà un passo indietro.
E ad oggi sembrerebbe che gli azionisti del Banco vadano in quella direzione: si vota a favore del rilancio dell’offerta su Anima. Se succedesse, il banchiere a quel punto che farà?
Davvero rinuncerà a prendersi il Banco? Se succedesse sarebbe l’ennesima figuraccia per il “Cristiano Ronaldo ‘de noantri”.
Tutti quelli che si sono visti calpestare da lui attendono, pop corn alla mano, di vedere come finirà questa ennesima folle avventura di Andrea Orcel.