Nomenclatura graduati, una riforma necessaria per non cadere nel ridicolo

“Le parole sono importanti” era il leitmotiv di un celebre film di qualche anno fa. Ed è vero. Le parole, mai come in questo frangente storico, sono essenziali, vanno dosate, ragionate. Ma allo stesso tempo è importante non imbrigliarsi in esse, evitando di risultare troppo cervellotici quando non occorre.

Tutta questa introduzione è necessaria per segnalare un altro grande granchio preso, a suo tempo, dagli esperti di nomenclatura delle Forze Armate, e che continua a perpetrarsi invariato ai danni di tutta la categoria dei graduati delle Forze Armate ma soprattutto dell’Esercito. L’esistenza e la persistenza di un grado quale: Caporal Maggiore Capo Scelto a Qualifica Speciale farebbe rizzare le orecchie anche ai puristi più accaniti. O altrettanto sgomento desterebbe nei cultori della lingua l’appellativo di Caporale in servizio permanente quando, questi, era il “titolo” con il quale veniva identificato il personale di leva.

Ormai la leva non esiste più, ma questa tendenza, tutta italiana, a complicare senza semplificare è qualcosa che macchia e avvelena il nostro DNA e non consente una reale identificazione del personale con il ruolo di appartenenza. Motivo che potrebbe indurre gli uomini e le donne che compongono un apparato di professionisti a sentirsi sminuiti o peggio ancora avviliti mediante una terminologia desueta, non in linea con i tempi.

Semplifichiamo. Spostiamoci in uno scenario sensibile, in territori dove imperversa il marasma più assoluto, durante un attacco terroristico. Se il superiore deve dare un ordine ai suoi sottoposti, mettiamo il caso tutti Caporal Maggiore Capo Scelto a Qualifica Speciale, impiegherà sicuramente più tempo, più energie e più aria nei polmoni rispetto ad una mina o ad un colpo di mortaio lanciato nella loro direzione, con risvolti drammatici ai quali non vogliamo neppure pensare.

Il fatto è che quando si studiano queste “precisazioni” riguardanti la nomenclatura, molto spesso, a farlo sono coloro i quali non hanno ben chiaro, forse, i contesti operativi; se questi stessi uomini che hanno partorito certe idee si trovassero in un contesto diametralmente opposto a quello al quale sono abituati, si renderebbero conto che in ambito NATO rischiamo di fare la figura dei “peracottari”, come si dice a Roma.

Un’espressione un po’ tranchant ma inappuntabile. O peggio ancora immaginate il caos che si verrebbe a creare se quel venisse tradotto in inglese. Non credo esista neppure.

Sembra una situazione assurda, ai limiti del paradossale. Come quel genio di Troisi descrisse magistralmente in “Ricomincio da tre” nel frammento in cui suggerisce alla compagna in attesa di chiamare il bambino Ugo o Ciro anziché Massimiliano perché fintanto che lo chiami chissà «dove sta, che sta facendo».

Capite bene che serve con urgenza una revisione della nomenclatura che possa al meglio identificare la Categoria dei Graduati senza troppa perdita di tempo, mantenendo intatte, si intende, le competenze e le gerarchie, magari inserendo il termine che meglio si addice alla categoria e differenziandone le mansioni tra primo, secondo, terzo.

Le ipotesi al vaglio sono molte, quello che preme è che venga riservato ai Graduati lo stesso trattamento in essere per i Ruoli Sergenti Marescialli e Ufficiali di tutte le Forze Armate e Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare.

Ci aspettiamo una risoluzione tempestiva. La modifica della nomenclatura può sembrare una banalità ma è esattamente l’opposto. E’ una di quelle cose necessarie che indicano gli interventi fattivi messi in campo dal Ministro della Difesa e da tutto il Comparto.

Proprio in queste ore le Commissioni Difesa di Camera e Senato hanno dato il loro parere sul provvedimento correttivo al riordino dei ruoli, tra le tante osservazioni compare proprio quella di un necessario cambio nomenclatura, addirittura con un “sentito il parere delle rappresentanze del personale”. Anche per il Parlamento ha ravvisato questa necessità.

Sapere come inquadrare un Graduato è un tassello fondamentale per iniziare a mettere le cose a posto. Ricordiamoci che le “parole sono importanti” e che tra “parole messe a caso” e “parole con senso” c’è una sottile ma specifica differenza.

Commenti

  1. Le solite “italianate” la colpa è di un Governo assente, dove le categorie basse sono quelle penalizzate, dalla nomenclatura, diciamolo chiaro… ridicolo, alla monetizzazione professionale sottopagata rispetto gli altri eserciti e poliziotti.
    Ma sostanzialmente dovete farvi sentire, si sentire! Dovete essere uniti dai graduati per l esercito al graduato categoria poliziotto, finanza carabiniere che sia. Se state con le braccia conserte nulla si muove.
    Svegliatevi! È basta!

  2. Buone e valide le motivazioni che non possono non essere condivise. Devo però eccepire su alcuni punti: 1)Caporale non è un grado relegato alla leva.Esiste in tutti gli eserciti e potrebbe benissimo essere usato per i professionisti, come soldato d’altronde. 2)Alla leva appartengono anche il Sergente e il Sottotenente, oltre che il Tenente.. quindi non vedo perché cambiare tutto. Sarebbe più semplice racchiudere in “gruppi” i vari gradi come ad esempio accade in marina: Signore per gli U. subalterni, comandante per quelli superiori.. Sergente per tutti i sergenti caporale per i caporali, soldato per i soldati e maresciallo per i marescialli salvo poi avere identificata la gerarchia visivamente sulla spallina e avere, sui documenti ufficiali, il grado scritto per intero. Faccio presente che in USA ci si rivolge genericamente come “sottufficiale” o come “specialista” ai S.U o ai graduati..

    • Nessuno ha mai detto di eliminare il caporale dai gradi dell’ esercito italiano. Quando un militare di truppa transita alla categoria superiore, quella dei graduati, sarebbe corretto cambiare anche il nome del grado oltre che lo status. È così difficile da capire?

  3. Questi si che sono problemi seri della forza armata. Non è che cambiando l appellativo dei gradi si cambiano le cose. Mi puoi pure chiamare caporale ma al contempo devi valorizzarmi sia come mansioni che economicamente. C’è un totale caos dal ruolo maresciallo in giù mentre, chissà perché, nel ruolo ufficiale tutto è rimasto cosi come era.. Tranne li sordi.. So anche chi ha partorito sta cagata… “persona di dubbie qualità di carattere e morali”

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