Comincia la giostra nelle nomine delle Autorità portuali e il dilemma è sempre lo stesso: scelte professionali o designazioni in base alla lottizzazione dei partiti di governo?

L’esempio più eclatante è quello di Palermo. Dove, dopo l’indiscutibile successo della gestione di Pasqualino Monti (ora anche AD dell’ENAV), certificata perfino dai media più faziosi ai tempi delle polemiche sul doppio incarico, a Matteo Salvini è stata caldeggiata la nomina dell’ex-senatore Francesco Scoma, capace di passare in pochi anni da Forza Italia a Italia Viva, per approdare poi nella Lega.

Insomma, poche idee (e nessuna esperienza gestionale) ben confuse.
Eppure una scelta squisitamente professionale ci sarebbe: quella di Luca Lupi, che ha già un’ottima conoscenza delle problematiche ancora inevase del Porto di Palermo, avendo fatto esperienza manageriale con Monti.

Macché, non ha appoggi politici e partitici e quindi non è in pole position.

Altra candidatura discussa è quella di Floriana Gallucci per il Porto di Bari. Perché viene ritenuta più adeguata quella di Sergio Prete.

Più concordi le previsioni sul vertice del Porto di Taranto, dove dovrebbe farcela senza problemi Manlio Guadagnolo.

Nel frattempo, sono slittate al 19 le nomine delle controllate da FS. Pare che lo stallo sia provocato dalle pressioni su Salvini per bloccare la scelta di Gemme ai danni di Dibennardo come nuovo AD di ANAS.

E non è escluso che alla fine si possa arrivare ad una terza candidatura in grado di mettere d’accordo governo e maggioranza.

D’altra parte di manager interni all’universo FS in generale e ANAS in particolare, ce ne sono diversi altri. E la situazione è talmente intricata che non conviene fare nomi (molto stimati, ad esempio, a Palazzo Chigi) solo per evitare di “bruciarli”.