PORTI: ecco come la sinistra (complice Rixi) cerca di mantenerne il controllo, ignorando Musumeci
C’è un settore strategico a cui la sinistra non vuole assolutamente rinunciare: quello delle Autorità Portuali. E per continuare ad averne il controllo, si stringono strane alleanze. Per esempio, tra il vice-ministro leghista del MIT, Edoardo Rixi, e l’ex-dominus del porto di Trieste, Zeno D’Agostino, un manager dell’ultrasinistra evidentemente in fase di riposizionamento filo-governativo. Un tempo era l’uomo di fiducia di Del Rio (che difatti ancora lo utilizza per qualche candidatura), ora è alla disperata ricerca di poter tornare a contare nel settore.
Il tutto, alle spalle del ministro del Mare, Nello Musumeci, che pure dovrebbe avere voce in capitolo su nomine del genere. Invece no, Rixi pensa di avere – grazie a Salvini – delega piena, compresa quella di potersi scegliere liberamente uno stratega-consigliori come D’Agostino. Ed ora l’unica speranza è che Musumeci riesca ad intervenire con l’appoggio di Palazzo Chigi.
Nel frattempo, arrivano varie conferme sull’influenza di D’Agostino sulle future nomine nelle Autorità Portuali. Come ad esempio quella di Civitavecchia per Daniele Rossi (un altro fedelissimo di Del Rio e gradito alle Coop) che ha già avuto due mandati al porto di Ravenna. Lì ci sarebbe invece una candidatura fortissima e molto gradita alla città, quella di Massimiliano Grasso. Macché.