RAI, con la complicità dei media compiacenti, ecco il piano del Pd per far saltare la Presidenza Agnes
Il piano del Nazareno e compagni è pronto e studiato nei dettagli. I giornalisti “militanti” dei media compiacenti lo conoscono benissimo, ma fanno finta di niente e si preoccupano solo delle bizze della Lega.
Obiettivo numero 1: riuscire a rinviare la nomina del nuovo CdA all’autunno, il più possibile a ridosso della pronuncia nel merito, da parte del TAR, del ricorso Zaccaria e soci sull’adeguamento delle regole alle direttive europee per i futuri consiglieri. In maniera tale, se anche il centrodestra dovesse procedere al rinnovo con le attuali norme della riforma Renzi, di poter gridare al “golpe”.
Obiettivo numero 2: così, anche se il TAR finisse per bocciare il ricorso (l’ipotesi più probabile), inizierebbe una guerriglia politico-sindacale per delegittimare il nuovo CdA e invocare una nuova legge adeguata alle linee varate da Bruxelles.
Obiettivo numero 3: in caso di fissazione dell’elezione dei quattro consiglieri di nomina parlamentare prima delle ferie estive, designazione di Antonio Di Bella come membro del CdA in quota Pd-AVS e “sacrificio” di Roberto Natale e delle ambizioni dell’USIGRAI.
Obiettivo numero 4: “bocciatura” della candidata presidente Simona Agnes, facendo uscire dall’aula di S.Macuto tutti i parlamentari dell’opposizione, in modo tale da scongiurare il pericolo di qualche “franco tiratore” ingaggiato dal centro-destra, che dispone solo di 24 dei 28 voti necessari per la conferma dell’investitura del MEF.
Obiettivo numero 5: a questo punto, scatterebbe il “facente funzione di presidente”, cioè il “consigliere anziano”. Ed ecco spiegata la scelta del pensionato Di Bella ai danni del boldriniano Natale.
Obiettivo numero 6: potrebbe allora iniziare un “braccio di ferro” per cercare di convincere il centrodestra a cambiare cavallo e a nominare formalmente Di Bella al posto della Agnes, con l’etichetta di “presidente di garanzia”.
Tutto chiaro? Già, però nessuno lo scrive. Meglio trincerarsi dietro l’autocensura. Ma il gioco è scoperto e la morale delle sinistre, sulla Rai, sempre la stessa: se abbiamo noi la maggioranza, ci prendiamo presidente (Marinella Soldi) e AD (Carlo Fuortes); se siamo all’opposizione, è indispensabile un vertice “di garanzia”.
Vedremo nei prossimi giorni quali quanti di questo obiettivi saranno raggiunti, a prescindere dai ridicoli “diktat” del plenipotenziario leghista Alessandro Morelli sulla scelta del futuro DG. Con un unico dubbio: ma è davvero possibile che una persona perbene ed ex-dirigente del calibro di Di Bella accetti di prendere parte ad un intrigo così squallido e iperfazioso?