Rai, il “rieccolo” Minoli (grazie a Franceschini e Nastasi) punta ad entrare in CdA in quota Pd e diventare “consigliere anziano”
La scuola è quella fanfaniana del suocero, Ettore Bernabei. Gli alleati per l’ultima impresa, l’ex-ministro Dario Franceschini e – a proposito della “parentopoli” addebitata alla destra – il marito di sua figlia Giulia, quel Salvo Nastasi già “deus ex-machina” del ministero della Cultura.
Lui è Giovanni Minoli, il leggendario creatore di format televisivi inventati da altri, il “rieccolo” che è riuscito a restare sempre a galla districandosi tra cacciate dalle direzioni di rete, cause milionarie, consulenze d’oro, conflitti d’interesse e recuperi “in extremis” pur di tornare in video.
Adesso sta tentando di entrare nel nuovo CdA di viale Mazzini e accaparrarsi la qualifica di “consigliere anziano” e quindi di poter svolgere le funzioni di “presidente facente funzioni”.
Ha sondato M5s (ottenendo a quanto pare solo dichiarazioni di stima e apprezzamento, che peraltro Giuseppe Conte non nega a nessuno dell’universo Rai), per puntare poi decisamente sul Pd.
Con un’offerta luciferina fatta arrivare a Elly Schlein dai suoi ambasciatori: “sapete bene che è sempre stato di sinistra e visto che volete sottrarvi a qualsiasi sospetto di lottizzazione partitica per poter screditare le scelte del centrodestra, la sua designazione per il CdA sarebbe la migliore dimostrazione di una scelta ‘super partes’, oltretutto a vantaggio di un profondo conoscitore dell’azienda, in grado di sconvolgere i piani del governo”.
Chiaro, no? E adesso – comprati i pop corn – vediamo come andrà a finire l’ultima autocandidatura dell’intramontabile “inventore della TV e del servizio pubblico”…