RAI, quando la faziosità diventa un boomerang: il caso dell’odiatore Massimo Giannini

RAI, quando la faziosità diventa un boomerang: il caso dell’odiatore Massimo Giannini

21 novembre 2024

L’editorialista di Repubblica ed ex-direttore de La Stampa, Massimo Giannini, si diverte da tempo a dare dell’odiatore a Matteo Salvini. Ma nella sua incontenibile smania di crocifiggere il leader della Lega e vicepresidente del Consiglio, questa volta l’ha fatta fuori dal vaso. E nella rubrica che cura sul supplemento del Venerdì (“Circo Massimo”), ha accusato in pratica la vicedirettrice del GR Rai, Vanya Cardone, di essere l’informatrice privilegiata di Salvini in tema di possibili campagne d’odio.

Peccato, però, che la Cardone non abbia mai visto e conosciuto il leader leghista e neppure ci abbia mai parlato per telefono.

Così, si è rivolta all’avvocato Enzo Iacovino, uno dei più battaglieri legali sui temi della Rai, facendo partire una diffida con tanto di richiesta di rettifica a Giannini e al direttore della testata GEDI.

Un bel boomerang per l’odiatore di ritorno, che ora rischia per eventuali future collaborazioni – anche episodiche – con viale Mazzini. Perché nell’atto, notificato per conoscenza all’AD Giampaolo Rossi e al consigliere eletto dai dipendenti in CdA, Iacovino chiede a carico di Giannini pure l’applicazione delle sanzioni previste al riguardo dal codice etico dell’azienda.

Un motivo in più per vedere confinato l’odiatore di ritorno nell’amato salotto di Lilli Gruber su La 7, dove è uno degli ospiti fissi, sempre pronto ad attaccare Giorgia Meloni, Matteo Salvini e tutti i ministri dell’odiato governo di centrodestra. Come direbbe Totò, “a prescindere”…