Rai, riparte il processo per le tangenti pagate dal “clan Biancifiori”: attesa per l’interrogatorio della teste-chiave Orietta Petra

C’è un silenzio assordante intorno agli scandali Rai legati al Centro di Produzione Tv di Roma. Appena pochi giorni fa, “Sassate” ha rivelato in esclusiva i venti procedimenti disciplinari avviati contemporaneamente (cosa mai successa in passato) per una lunga serie di irregolarità che porteranno a duri provvedimenti (già scattato il primo licenziamento).
Bene, nessun media ha ritenuto di dover riprendere la clamorosa notizia: ce ne facciamo una ragione. E adesso siamo molto curiosi di vedere cosa accadrà la prossima settimana, quando -venerdì prossimo- riprenderà il processo per le corruzioni a catena contestate al “clan Biancifiori” e che ha già portato a varie condanne ad otto anni di galera nel primo filone delle evasioni fiscali.
Perché per l’udienza del 17 marzo non è prevista un’udienza di “routine”, visto che sul banco dei testimoni si siederà Orietta Petra, l’ex-segretaria di David Biancifiori che con le sue rivelazioni (tutte riscontrate) sei anni fa fece esplodere lo scandalo.
Solo grazie al suo racconto fu possibile disarticolare un impressionante giro di tangenti per l’affidamento degli appalti che portò all’incriminazione di alti dirigenti e funzionari Rai (ma anche Mediaset e La 7). Basta andare a rileggersi i giornali del tempo.
Petra, diventata così determinante “testimone di giustizia”, è finita da anni sotto scorta e costretta a vivere da semi-reclusa. C’è dunque molta attesa per le sue dichiarazioni in pubblico, per la prima volta in un’aula di giustizia. E quindi anche molta curiosità per quelli che sarà il comportamento dei media anche su questa vicenda.
Si riaccenderanno i riflettori sulla fitta rete di complicità aziendali che permisero al “clan Biancifiori” di mettere in piedi un vero e proprio “cartello” per la spartizione degli appalti radiotelevisivi sempre alle stesse aziende? Si riuscirà a capire -grazie alla “supertestimone”- come funzionava la macchina delle “stecche”? E soprattutto, vista la recente pioggia di provvedimenti disciplinari:  si è davvero riusciti a “bonificare” le attività del Centro di Produzione Rai TV di Roma?
Domande non oziose, dal momento che la Procura della Repubblica si accinge ad avviare un terzo filone delle inchieste sul “clan Biancifiori” e dintorni, sul quale -ancora una volta- toccherà ad Orietta Petra fornire le indicazioni-chiave. Con gli inevitabili rischi per la sua persona.

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