RAI, Ruotolo le prova tutte per convincere la Schlein a nominarlo in CdA: l’attacco a Sergio per il“caso Americo Mancini”
Il giornalista” tipologia protetta Usigrai”, Americo Mancini, invece di rispondere alla lettera dell’ufficio del personale della Rai, firmata come da procedure, dall’AD Sergio, l’ha passata a Sandro Ruotolo, aspirante consigliere del PD nel futuro consiglio Rai e responsabile informazione dello stesso PD. Forse questo grave comportamento del Mancini porterà nei suoi confronti ad una sanzione molto più pesante del previsto, ma non è questo il punto.
Perché Ruotolo ne approfitta subito per attaccate Sergio; prima sulle pagine del Fatto Quotidiano, e poi sulle agenzie di stampa. L’accusa? Due pesi e due misure. Sergio non avrebbe infatti sanzionato Paolo Corsini, preteso “censore” del monologo di Scurati (mai censurato, com’è ormai assodato) sull’attacco alla Meloni con la scusa del 25 Aprile. E invece ora starebbe sanzionando Mancini per un tweet ironico nei confronti di due colleghi vicini al neo sindacato Unirai.
Ruotolo – con enfasi – conclude che la Rai va cambiata separandola dal controllo dei partiti e che ciò costituisce un impegno del Partito Democratico.
A parte che l’AD Rai Sergio non c’entrava proprio nulla con il caso Scurati, almeno secondo quanto scritto dallo stesso giornale, è chiaro all’ineffabile Ruotolo che la sostituzione sua e del partito all’ufficio del personale di Rai, a procedimento in corso, è giusto quell’interferenza che vorrebbe combattere?
Intromettendosi nelle vicende interne degli uffici dell’azienda, il baffuto aspirante consigliere, infatti, mette in pratica esattamente quel controllo politico/partitico che dice di voler combattere.
Ma d’atra parte e’ proprio questa la logica del PD: amico degli amici e censore delle aziende.