Risiko bancario: Lovaglio (MPS) vede la vittoria in Mediobanca; Orcel (UniCredit), verso la sconfitta su BPM

Risiko bancario: Lovaglio (MPS) vede la vittoria in Mediobanca; Orcel (UniCredit), verso la sconfitta su BPM

24 marzo 2025

È primavera e i calendari societari volgono lo sguardo alle assemblee delle quotate. Da qua ad un mese quasi tutte le grandi aziende riuniranno i propri soci. Alcuni sono concentrati sui rinnovi dei board (vale per alcune partecipate pubbliche, come per il colosso Generali), altri sono in attesa di capire come finisce la giostra del risiko bancario.

In questo contesto una cosa sembra abbastanza certa: la presa di Mediobanca da parte del Monte dei Paschi di Siena. Nonostante i tentativi, ancora di questi giorni, di Alberto Nagel per difendere il suo fortino, il Monte sta correndo verso la finalizzazione dell’offerta di acquisto.

Con lo Stato alle spalle, Luigi Lovaglio si sente fortissimo e, in effetti, quando il governo prende una direzione poi è difficile che gli annunci non convergano in concretezza. Un destino segnato, quello del nuovo soggetto Monte-Mediobanca, che appare certo tanto quanto altri due operazioni bancarie.

La prima è quella di Banca Ifis che prenderà Illimity, tagliando le ali a Corrado Passera; l’altra è quella di Bper con il Banco Popolare di Sondrio, dove Carlo Cimbri dimostra sempre di più di essere protagonista della scena bancaria con intelligenza finanziaria e approccio istituzionale.

C’è poi l’opa di Unicredit sul Banco Bpm. Orcel qualche mese fa fece un’offerta ritenuta dal mercato “ridicola” sul piano economico, praticamente una offerta senza premio. Il banchiere che era considerato il principe delle m&a aveva già provato in passato a prendere il Banco ma non gli riuscì per due volte (la prima a causa di una fuga di notizie, nella seconda si incagliò sul prezzo); poi fu famosa la sua trattativa con il Mef per provare a comprare il Monte, ma non se ne fece nulla; e infine l’operazione su Commerzbank che ha visto il muro di Berlino rialzarsi contro la sua Unicredit.

Se non riesce a comprare Banco Bpm rischia di essere ricordato come quello che ci prova sempre ma non riesce mai. Gli ultimi rumors dicono che sul Banco, alla fine, Orcel si ritirerà. Se andrà così, il risiko bancario vedrebbe tutte le operazioni andare a posto, tranne – appunto – quella di Unicredit-Bpm.

Nel frattempo il banchiere romano può contare sul 5% di Generali (c’è chi dice abbia fino al 9%), una quota che lo pone di nuovo al tavolo dei manovratori. Vedremo se saprà restarci.