Non c’è niente da fare: a Roberto Saviano interessa solo poter essere al centro dell’attenzione mediatica; meglio ancora se ciò può avvenire attaccando a testa bassa qualche esponente dell’odiato governo di centrodestra.

Così, dopo essersi abbeverato al libro-spia sulle chat interne di Fratelli d’Italia, oggi se l’è presa su Instagram con il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

E in un confuso collage di post e fotografie ottenuti illegalmente (ma tanto per lui l’illegalità è solo quella di nemici e avversari politici), si lamenta per questi due vecchi messaggi messi online dall’esponente politico: “Saviano va punito” e “Saviano fa schifo”.

Peccato che lo scrittore si guardi bene dallo spiegare che quei commenti costituivano semplicemente la reazione ad alcuni post precedenti in cui l’autore di Gomorra aizzava esplicitamente all’odio, accusando di razzismo Giorgia Meloni e Matteo Salvini per il suicidio di Seid Visin. Cioè del giovane calciatore etiope adottato da una coppia italiana che si era tolto la vita a Nocera Inferiore. Secondo alcuni, per il clima di disprezzo che lo circondava per il colore della pelle; non secondo il padre, che aveva escluso fosse vittima di razzismo.

Oltretutto, quando aveva scritto quei post, Crosetto non era neppure ancora diventato ministro della Difesa.

Ma evidentemente a Saviano questi particolari interessano poco o nulla: per lui l’importante è accendere i fari mediatici sulle sue sgangherate “sparate” parapolitiche. E se c’è da varcare anche i confini della libertà d’espressione, chissenefrega.