SICILIA: I sogni impossibili di Schifani secondo Micciche’
Dice che Renato Schifani si sia già stufato di Palermo, di Palazzo d’Orleans e ancor di più di Palazzo dei Normanni.
Dice che i suoi sospiri oramai siano tutti per Roma, per Palazzo Madama e per il…Quirinale!
Dice, insomma, che il governatore della specialissima Regione Siciliana dove tutto cambia talmente velocemente che, a primo acchito, sembra non sia cambiato nulla da decenni, il suo sogno l’abbia ormai fatto uscire dal cassetto e consegnato ai più fidati collaboratori.
Dice però che qualche spiffero/sussurro sia comunque trapelato. E da parecchio. Tant’è che Gianfranco Miccichè, già mentore oggi avversario politico, transfuga in attesa di rientro di quella Forza Italia che fu il suo feudo incontrastato e autore della trattativa con gli alleati che ha poi portato Schifani a palazzo d’Orleans, l’ha spifferato ai quattroventi. Anzi, ad almeno 4 emittenti sicule.
“L’obiettivo di Renato Schifani è quello di tornare al Senato per poi tentare il salto a presidente della Repubblica” ha sibilato tra l’ammiccante e il compiaciuto in un paio di interviste televisive l’ex enfant prodige del berlusconismo isolano, oggi deputato all’Ars nel Purgatorio del Gruppo Misto.
Dice, e lo dice appunto Miccichè, che “il governatore della Sicilia è pronto ad accontentare tutti: da Raffaele Lombardo a Totò Cuffaro pur di portare a termine il suo progetto”. E seppure passasse il premierato di Meloni che non gli farebbe più mettere becco nelle nomine dei ministri per lui, Schifani, andrebbe bene ugualmente. Perché, dicono i linguacciuti, Renatino nostro, nel presenziare e tagliare nastri, è imbattibile. Almeno così si dice…