SPIONAGGIO INFORMATICO: adesso tocca ai conti correnti della Meloni, della sorella, di Crosetto, La Russa, Santanchè e perfino di Melillo
Questa volta è ancora peggio dell’inchiesta di Perugia nei confronti del magistrato Laudati e del luogotenente della GdF Striano. Perché migliaia di incursioni informatiche illecite riguardano i movimenti dei conti correnti bancari della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sua sorella Arianna, ai vertici di FdI, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, i ministri -anche questi tutti del partito di maggioranza- Guido Crosetto (aridaje!), Raffaele Fitto e Daniela Santanchè. E poi, oltre ai presidenti di Regione Zaia (Veneto) ed Emiliano (Puglia), c’è perfino il procuratore generale Antimafia, Melillo.
A scoprire l’inchiesta, condotta dalla procura di Bari, è stato Domani, il quotidiano di De Benedetti, cui vanno i complimenti per il clamoroso “scoop”, che ricalca però stranamente anche quelli dei giornalisti sotto inchiesta proprio a Perugia per le intrusioni di Striano. Le due indagini, tuttavia, non sono affatto collegate. C’è solo la coincidenza che i risultati delle incursioni informatiche imbocchino sempre lo stesso “utente finale”.
Curioso, no? E allora si irrobustisce l’ipotesi dell’esistenza di una vera e propria “centrale di spionaggio” con probabili quanti impensabili coperture. Un “clan” di spioni che -caso strano- mira soprattutto a colpire i massimi esponenti di Fratelli d’Italia, premier e congiunti compresi.
Ma anche vertici della magistratura, come Melillo, che stanno dimostrando assoluta lealtà al governo nel cercare di fare luce sugli scandali delle incursioni informatiche illecite.
Vorrà dire qualcosa a tutti coloro i quali hanno ironizzato sulle ipotesi di complotto contro gli esponenti della maggioranza di centrodestra?
Aspettiamo con ansia i commenti dei media “addomesticati” e “orfani” della sinistra sempre più rabbiosa per la sconfitta elettorale del 25 Settembre 2022.