TERNA: l’AD Di Foggia, ovvero come guadagnare 2,8 mln e riuscire a fare -3% con un rendimento dell’indice di Borsa che è a +20%

TERNA: l’AD Di Foggia, ovvero come guadagnare 2,8 mln e riuscire a fare -3% con un rendimento dell’indice di Borsa che è a +20%

24 giugno 2024

Qualcuno nei corridoi di Via XX Settembre, vedendo i risultati di Terna, inizia davvero a preoccuparsi. Agli uffici del ministero “bussano” alla porta con un foglietto dove c’è scritto: rendimento dell’indice di Borsa negli ultimi 12 mesi: +20%. Terna: -3%.

Come è possibile? Ma non era la partecipata più facile da gestire? Eppure è una azienda che a inizio anno sai già grosso modo quale sarà il bilancio dell’anno che hai davanti. Possibile davvero che Giuseppina Di Foggia abbia fatto colorare di rosso il titolo della più stabile delle aziende di Stato?

Tra Mef e Cdp tutti devono far finta di nulla, perché Giuseppina è stata “prescelta”, ma l’imbarazzo è galoppante. E’ da un anno che è là e finora ci sono solo lamentele e mercati finanziari che affossano il titolo. Ma Giuseppina che si è bevuta?

La risposta è facile: acqua di Nepi. Si, avete capito bene: acqua di Nepi, Giuseppina Di Foggia beve solo acqua di Nepi. In ufficio vuole solo quella, effervescente naturale. Se va in trasferta? Acqua di Nepi. Non importa dove si sposta, se va a Torino o a Bari, se va a Napoli o resta a Roma lei pretende la sua acqua.

Ci deve essere in ufficio come al ristorante, dove pretende di essere annunciata al suo arrivo e si irrita se tra una portata e l’altra deve attendere troppo.

Del resto, si sa, il tempo è denaro, ma non ditelo ai mercati che dal giorno della presentazione del piano industriale della società hanno capito che i loro di soldi è meglio spostarli su aziende con una guida più solida.

O almeno una guida che non bada solo al marchio dell’acqua o alle orchidee che aprono la strada del suo ufficio (lei le ama e sul gusto non le si può rimproverare nulla, è proprio brava). Chissà se ha portato l’antica acqua del viterbese anche in Cina dove è andata per un viaggio-missione proprio nei giorni in cui l’Europa discuteva i dazi su Pechino.

Dunque, non proprio in linea con l’immagine dell’Italia che vorrebbe il presidente del consiglio.

Ehm, a proposito, qualcuno inizia a dire che in Terna ci sia un po’ troppo spazio per Huawei, con la scusa dei prezzi buoni i mandarini si prendono un pezzettino in più di spazio al giorno nei servizi per la rete strategica elettrica nazionale. Ma questa è un’altra storia.

Intanto ristoranti, consuetudini alimentari, fioristi, appalti cinesi, che si aggiungono ai risultati rosso Terna preoccupano non poco l’azionista e la politica.

Come preoccupa in generale il livello di riserva energetica in forte diminuzione che sta facendo pregare a mani giunte gli addetti ai lavori: se la Francia spegnesse i suoi reattori che ci forniscono elettricità o se il prossimo inverno sarà un po’ più freddo di quelli passati, rischiamo di restare al buio. Insomma, la questione è molto seria.

Ma di sicuro immersa nel profumo di orchidea – e di uno stipendio che pesa la bellezza di 2,8 milioni di euro l’anno (e avrebbe voluto pure un ricco aumento delle “severance” di fine rapporto se Cdp non l’avesse subito stoppata) – Giuseppina ha ben chiare le sfide che ha davanti e si sta impegnando per tenere dritta la rotta della barca.

Ci riuscirà? Se sì, allora brinderemo. Ma per ora lo champagne può attendere. Già è tanto se potremo bere acqua effervescente naturale come lei. Ovviamente di Nepi.