Per farla nominare al vertice di una società quotata e controllata dal MEF, la premier Giorgia Meloni aveva fatto il diavolo a quattro. Voleva a tutti i costi che tra i designati ci fosse pure una donna. E la scelta era caduta su Giuseppina Di Foggia, anche a costo di sacrificare il servizievole Stefano Donnarumma, fortunatamente scavalcato in extremis da Flavio Cattaneo nella corsa ad AD di ENEL.

Ora, mentre Donnarumma – prontamente passato per dispetto alla corte di Salvini – sta per incassare il risarcimento in FS, la Di Foggia sta facendo il possibile per farlo rimpiangere in Terna.

Sentite l’ultima, che farà felice proprio la Meloni. Tra una discussione e l’altra con i suoi più stretti collaboratori sull’entità del prossimo budget dedicato alla comunicazione (che secondo alcuni dovrebbe raddoppiare addirittura da 15 a 30 milioni, mentre secondo altri diminuire), nel dubbio lei si è portata avanti con il lavoro di riconoscenza nei confronti della premier.

Come? Arrivando a sponsorizzare il sito di FANPAGE, cioè della testata protagonista di ben due inchieste (si fa per dire) contro FdI a cura di “infiltrati” (la seconda con l’ immancabile supporto di “Piazza Pulita”).

La prima si è già rivelata una bolla di sapone, con tanto di archiviazione da parte della magistratura milanese nei confronti dell’europarlamentare Carlo Fidanza. E anche la seconda non farà fine migliore, malgrado lo stracciamento delle vesti dei vari Formigli, Gruber e CMA (Compagnia Militante Antifascista) cantante. Ma questa è un’altra storia.

Ciò che lascia esterrefatti è che un’azienda controllata dal MEF possa pianificare nella sua comunicazione una testata che si è specializzata da mesi – attraverso “infiltrati” – negli attacchi più virulenti contro la Meloni ed il partito che ha vinto le elezioni politiche del 2022. Collezionando figure barbine per la faziosità e il livore dimostrato. Boh!