Ugl e la politica del doppio forno di Capone e Durigon

Ugl e la politica del doppio forno di Capone e Durigon

09 giugno 2018

Nonostante tutti gli sforzi che un giornalista può fare, è difficile non parlare di quanto accade nell’Ugl che, per quanto attiene i consensi, qualche problema lo ha da almeno 4 anni. Ma oggi, anzi ieri, sembrava averli risolti tutti con la candidatura e la scontata elezione del suo vice segretario generale nonchè plenipotenziario del segretario Paolo Capone, Claudio Durigon, tra le fila della Lega di Salvini.

Nel frattempo abbiamo assistito alla “beatificazione politica” di Durigon, eletto deputato, e forse anche alla sua “canonizzazione”, sempre politica, se è vero che, come risulta da alcuni organi di stampa, lo stesso Durigon sia in lizza per la carica di sottosegretario di stato al ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico.

La notizia dovrebbe essere accolta con soddisfazione per il mondo del lavoro se non fosse per il fatto l’ultima delle crisi cui deve far fronte il sindacato di via delle Botteghe Oscure non riguardasse la scandalosa situazione dei dipendenti dell’ENAS, l’ex patronato dell’Ugl.

Infatti, senza rifare la storia di quel patronato e della sua fusione – non si sa se ancora autorizzata dal Ministero vigilante, con l’Acai ma che ha gettato nella disperazione centinaia di lavoratori dipendenti ed ex dipendenti dell’Enas – è bene ricordare che tale trattativa con Acai è stata condotta proprio dall’ex segretario generale Claudio Durigon.

Firmato l’accordo con tanto di foto ricordo il buon Durigon se n’è andato, almeno formalmente, dalla segreteria generale rimanendo però (come fece Renata Polverini) negli organi decisionali del sindacato per aderire alla Lega di Salvini con l’incarico di responsabile nazionale del dipartimento lavoro del partito leghista.

Oggi che si è scatenata la corsa alle poltrone di sottosegretario  dei ministeri sembrerebbe, dai rumors, che Claudio Durigon possa andare ad occupare una di quelle poltrone e proprio nel ministero dove si sta verificando se la “fusione” tra Enas e Acai possa essere autorizzata, vista la situazione economica in cui versa l’Enas che ha un conto aperto con i suoi dipendenti ed ex dipendenti, che deve a questi ultimi svariati mesi di retribuzioni arretrate che sta versando ratealmente (fino a che avrà le risorse), che si è trattenuto il contributo del TFR che regolarmente prelevava mensilmente ai dipendenti, anche se pare che ci sia un impegno a restituire al fondo quanto dovuto entro il prossimo dicembre.

Insomma una situazione molto delicata che forse, per il rispetto che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto di portare per il conflitto d’interesse, non dovrebbe vedere in quel ministero proprio l’autore di quell’accordo, Claudio Durigon. Ovviamente nulla di personale nei confronti del deputato Durigon che è anche persona cordiale e simpatica ma dovrebbe essere lo stesso a chiedere di non essere messo in quel posto per evitare “cattivi pensieri”.

Quella dell’Enas è una situazione che o è risolta o viene insabbiata nelle farraginose pieghe burocratiche del ministero di Via Veneto. I dipendenti dell’Enas e anche noi vorremmo invece che si arrivasse ad una conclusione con la surroga da parte del Ministero che, prima di erogare contributi che l’Enas deve ancora percepire, paghi, con quelle somme, gli arretrati ai suoi dipendenti e il dovuto agli ex dipendenti.

Sappiamo che c’è una forte resistenza all’interno delle forze di maggioranza sulla nomina a sottosegretario di Durigon ma sappiamo anche che se prima della campagna elettorale il segretario generale dell’Ugl Capone era schieratissimo sulle posizioni di Matteo Salvini, oggi lo stesso Capone, forse per “mettere paura” alla Lega ed in ossequio alla vecchia politica dei due forni, ha recentemente partecipato ad un convegno con Renato Brunetta il quale ha chiaramente detto che Salvini “ha tradito” e quindi ci chiediamo come Capone possa conciliare la sua posizione con quella del suo ex vice segretario generale, che milita tra le fila del “traditore” (sempre secondo Brunetta) Matteo Salvini.

A meno che Durigon non voglia dichiarare che la sua ascesa al sottosegretariato del Ministero del lavoro sia anche funzionale a quanto abbiamo sopra citato ovvero il blocco dei contributi che ancora l’Enas deve avere dallo Stato e che serviranno per pagare prima il dovuto ai lavoratori dell’Enas. Dubitiamo che ciò avvenga ma la speranza è sempre l’ultima a morire. Se così non fosse….ma si che sarà così, in fondo parliamo di sindacalisti. Vero? O no?