L’Ugl denuncia la (allegra) politica “esternalista” della Rai a scapito dei lavoratori interni

L’Ugl denuncia la (allegra) politica “esternalista” della Rai a scapito dei lavoratori interni

15 marzo 2018

Prima di affrontare il “caso Rai” relativo al titolo di questo articolo, che è in linea con quanto il nostro direttore, Guido Paglia, sta scrivendo da settimane denunciando gli sprechi e le disfunzioni tecniche e organizzative che ormai sono una costante dell’azienda di Viale Mazzini, rileviamo con soddisfazione come l’unico sindacato interno, che per missione dovrebbe tutelare gli interessi dei dipendenti Rai, che ha denunciato “l’allegro utilizzo” del riscorso agli appalti (ben remunerati) esterni sia stato l’Ugl.

Lo diciamo a dimostrazione che, anche se dal 2014 siamo i stati i soli a denunciare “l’anomala e discutibile” gestione della segreteria generale, coloro che ci hanno accusato di voler per forza parlar male dell’Ugl si sbagliavano.

Oggi leggendo la lettera che Fabrizio Tosini, segretario nazionale dell’Ugl Informazione, ha inviato al direttore RUO (Organizzazione Risorse Umane), praticamente il capo del personale della RAI, rileviamo con soddisfazione che le denunce del nostro direttore non sono campate in aria e che anche il sindacato, quando fa seriamente il suo mestiere, non può far passare inosservata la gestione di un importante settore come quello dell’esternalizzazione di alcuni programmi che potrebbero essere prodotti e realizzati da personale interno in modo più economico e più completo.

Nella fattispecie Tosini e l’Ugl denunciano un caso estremamente significativo legato al nome del giornalista Massimo Gramellini, braccio (antifascista) giornalistico di Fabio Fazio e vicedirettore del Corriere della Sera, a cui era stata affidata la conduzione del programma televisivo in prima serata su Rai tre dal titolo “Cyrano”, programma dedicato ai sentimenti. Ebbene dopo che la Rai aveva annunciato che il suddetto programma doveva partire giovedì 15 febbraio si trova davanti ad un non previsto rifiuto del Gramellini e fa slittare la prima puntata del “Cyrano” al 23 marzo.

Tutto questo viene gestito in Rai dall’ agente di Gramellini, Beppe Caschetto che è ritenuto da tutti (anche da lui stesso) il manager più potente della televisione italiana (agente anche di Fabio Fazio) e che rappresenta i più popolari volti televisivi. Un personaggio che opera riservatamente e che come riportava tempo fa un servizio a lui dedicato un manager che per sua affermazione preferisce “stare nascosto e essere considerato autorevole. Credo nel teorema Cuccia”.

E’ naturale (?) che di fronte al potente Caschetto i dirigenti Rai non abbiano saputo opporre resistenza “salvando” Gramellini dall’umiliazione, che avrebbe sicuramente subito il giornalista, di essere largamente superato, dati Auditel alla mano, da Don Matteo. Fin qui sarebbe anche “normale amministrazione” il bello è che Rai tre si è trovata a dover “tappare” il buco di queste serate “evase” da Gramellini e si è rivolto, obbligandoli, a personale interno che ha dovuto sobbarcarsi l’onere di trovare soluzioni, senza la possibilità, data invece a Gramellini, di dire che era già occupato con altri momenti del palinsesto.

I dipendenti della Rai, non senza ovvie difficoltà legate ai tempi e ai temi da trattare, hanno svolto egregiamente anche questo surplus lavorativo ma a questo punto è scattata la protesta dell’Ugl con Fabrizio Tosini che scrive a Luciano Flussi, che come racconta Guido Paglia nei suoi articoli è considerato il Direttore Generale ombra della Rai sembra per i particolari e stretti rapporti che ha con Palazzo Chigi.

Tosini senza mezzi termini accusa la Rai, tramite il potente Luciano Flussi (che avrebbe il compito di tutelare le professionalità interne), di giungere “al paradosso che la pianificazione delle Reti usi sostanzialmente il lavoro di ideazione e realizzazione interna per sostenere le défaillance del prodotto appaltato esternamente. Ciò che dovrebbe essere “sostitutivo” è dunque diventato “organico”.

Anzi, attraverso il lavoro dei colleghi, si tutelano i compensi e si coprono le inadempienze contrattuali di società, agenti e conduttori esterni”. Non volendo entrare nel merito, compito del nostro direttore, della necessità di affidare ad un giornalista esterno la conduzione di un programma di cui non si sentiva assolutamente il bisogno, non possiamo non rilevare come la posizione assunta da Fabrizio Tosini per conto dell’Ugl rappresenti il vero modo di difendere i lavoratori e questa volta l’Ugl il suo compito lo ha portato avanti molto bene e con molta incisività.

Lo diciamo in modo molto chiaro e senza alcun pregiudizio rimanendo, sulle problematiche che ci hanno visto scrivere sul sindacato di via delle botteghe oscure in questi anni, fermi ma disponibili, nel rispetto della cronaca, a riconoscere che se l’Ugl opera bene saremo i primi a riconoscerlo. Ben fatto Ugl Informazione, bravo Tosini. “Quanno ce vo’ ce vo’” (citazione romanesca che vuol dire, quello che è giusto è giusto)